Pomeridiano d’Amici molto coraggioso dato che è in concomitanza con Domenica In e con l’hype del Festival di Sanremo. Oltre alla gara cover, vengono assegnate altre maglie dorate:
Nicolò: non è per niente nel suo nel pezzo dei Blondie. Ma in “Maria” riesce vocalmente a creare qualcosa d’interessante, cambiando gli accenti del ritornello. Sopperisce alle sue mancate doti sul palco con delle acrobazie vocali che ci coinvolgono alla stessa maniera. 7
Trigno: graffia sul brano di Gianna Nannini, unendo la passione e l’attitudine da spezzacuori al concetto dell’ “America”. Tuttavia, come detto giustamente da Fiorella Mannoia, è mancato l’andarci giù pesante dell’originale. 6
SenzaCri: dal punto di vista interpretativo siamo sempre verso il suo mondo, dark e struggente. Difficile riuscire a spaziare con lei, ma su una ballad di patimento amoroso come “Scusa se non ho gli occhi azzurri” ci sta benissimo. 6+
Chiamamifaro: speranza e malinconia si intersecano nella sua interpretazione di “Del verde” di Calcutta. Arricchisce di falsetti il brano e, pur cantando bene, non riesce a raggiungere l’intensità dell’originale. 6+
Luk3: gli viene assegnato un brano molto difficile, in cui si uniscono i momenti quotidiani di felicità all’arrivo della guerra con il richiamo alle armi. Già per un ragazzo di giovane età come lui è difficile interpretare “C’era un ragazzo che come me”, se poi vengono anche aggiunte delle barre che ne abbassano la qualità del contenuto, il risultato è disastroso. 4-
Mollenbeck: riscrive sopra a “Love me again” in italiano, con delle barre ricche di banalità. Oltretutto il ritornello risulta metallico per la quantità di autotune che si è percepita. 4
Deddè: per la prima volta lo vediamo spoglio dalle barre in napoletano. Fa una buona interpretazione di “Concedimi”, risultando dolce e romantico. 6.5
Vybes: storytelling su un dialogo con un ex amore in macchina, ritrovandosi tutta la notte a parlare. I concetti sono come sempre ottimi in “Parliamo”, ma servirebbe metterli meglio in ordine per evitare troppa confusione. 5.5
Chiamamifaro: riassume la sua discografia in 2 cover che esprimono i marchi di fabbrica dei suoi inediti. “La prima cosa bella” e “Hips don’t lie” hanno in comune l’essere romanticamente leggeri come la vita e le emozioni dei teenager. 6
Nicolò: soul ed emozionante “Halo” e “Sei nell’anima”, già la sua intensità sarebbe bastata per accedere al serale, ma per l’incompetenza di Rudy Zerbi gli serve cantare anche “Duemilaminuti” che, paradossalmente, è la cover meno riuscita delle 3. 7
Antonia: altra vetrina per dimostrare quanto Antonia abbia meritato il serale. Canta meglio degli Psicologi “Sui muri”, rendendola soul e ancora più intensa di quanto non fosse già. 8
Rudy Zerbi: usa Luk3 per l’ennesima volta per andare contro ad Anna Pettinelli. Prosegue la sua campagna anti-canto, bocciando Nicolò su “Halo” e “Sei nell’anima”, ma promuovendolo su “Duemilaminuti”. Risulta sempre di più la quota comica che, però, a lungo andare risulta pesante. Non un ottimo curriculum per un professore. 3
Lorella Cuccarini: toglie le maschere della buona convivenza dando dei “cretini” ad entrambi, ovviamente tenendo i toni giocosi, ma questo non significa che non esprimano verità. È la più elegante dei tre professori, ma anche quella più buona. E la sua eccessiva bontà l’ha portata ad avere numerosi punti deboli nel suo team. 6-
Anna Pettinelli: riesce quasi sempre a mantenere la calma, caratteristica che le era mancata gli scorsi anni. I toni di voce sono sempre alti, ma appena può ignorare le provocazioni cerca di farlo, anche lei stufa del solito inutile scontro con Rudy. Vince la sua battaglia contro Zerbi, riuscendo a far ottenere a Nicolò la maglia del serale. 6
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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