Nuovo pomeridiano di Amici, che si colora d’oro con la prima maglia del serale consegnata, ma anche di rosso per una serie di sfide e un’eliminazione, oltre alle canoniche gare cover e compiti:
Nicolò: potente e intenso in un pezzo power-pop come “Chandelier” di Sia. Dimostra a tutti che sa gestire benissimo le vibrazioni che vuole esprimere la canzone. In “Jealous“, invece, è sublime tecnica vocale. La prima maglia del serale è meritatissima. 9
Jacopo Sol: trasforma un brano pop-urban come “Occhi tristi”, in un unplugged di ottimo livello. Il ritornello risulta credibile anche in veste rock. Sempre solido artisticamente, varia spesso gli arrangiamenti delle canzoni per farle rientrare nel suo mondo sonoro ben riconoscibile. 7.5
Antonia: esprime orgoglio e forza sia nel modo disinvolto di cantare sia nelle microespressioni facciali, rendendo al meglio le atmosfere di “Stronger than me“. La sua vocalità le permette di non dover temere nemmeno un brano di Amy Winehouse. 8-
Trigno: graffia molto, marcando dello struggimento in un brano che non lo richiedeva. Sono mancati sia la leggerezza sia lo spirito sognante di “Qualcosa di grande”. Ancor prima della dote naturale, è importante l’attitudine allo studio. In questa esibizione non c’è stata la comprensione del testo. 5
Chiamamifaro: mette le sue mancanze dentro “Notte prima degli esami”. La morte della nonna, le emozioni perse di una notte adolescenziale mai vissuta e tutta la sua instabilità emotiva. Fa una cover molto personale, dark e legata più alla malinconia oscura di tutto ciò che non è stato, ribaltando il concetto dell’originale che, invece, esprimeva malinconia positiva per momenti che sono esistiti, ma che non torneranno più. Emozionata ed emozionante. 9+
SenzaCri: scelta molto insolita quella di portare “Sirene”. Rischia, ma riesce a catturare l’attenzione, anche aiutata dalle atmosfere alla Tim Burton della canzone. Rumori di lancette, produzione dark e continui graffi le permettono di risaltare la migliore dote che ha, la sua particolarità vocale. 8-
Vybes: alle prese con un cult come “Domani smetto”, fa troppa confusione nel minestrone di concetti più o meno alti che vuole inserire nella canzone, mescolando il personale all’universale. Tuttavia fra i lati positivi c’è la gestione della musicalità, con un ritornello ben cantato. 5+
Luk3: il tentativo di avvicinamento alle ballad romantiche è apprezzabile e qualche miglioramento rispetto al percorso latino si vede in “Amore bello”. Nelle strofe resta calante, ma migliora nel ritornello che viene interpretato con la giusta intenzione. 5.5
Mollenbeck: riscrive su “Lulu” cercando di parlare d’interiorità e di un rapporto d’amore tagliente. Pur dotato di una buona scrittura, a livello melodico non esiste personalità. Anche in questo brano di Nayt non sentiamo il suono “Mollenbeck”, ma solo tante citazioni alle versioni piano-solo del mondo del rap. 5+
Deddè: percepiamo un certo gusto per l’internazionalità in “Eastside“, tanto che nelle parti in inglese è ben sopra la soglia della sufficienza. Cade nel solito errore delle barre decontestualizzate, che rovinano un’altra chance per dimostrare il suo talento e il suo groove. 5.5
Luk3: ovviamente non all’altezza di “Love on the brain“, utilizza ogni scorciatoia a sua disposizione per ridurre i rischi di una brutta figura. Intro parlata e barre che invece di aggiungere, tolgono all’originale. 4
Mollenbeck: alle prese con il ritmo trascinante di “Great balls of fire“, ci sorprende padroneggiando molto bene il rock’n’roll. Pur essendo molto rigido nei movimenti, la sua voce trasmette il giusto coinvolgimento. 6.5
Antonia: alle prese con il mondo più distante che ci sia rispetto a quello che fa, il pop performativo, si esibisce in “Physical“. Ovviamente molto meccanica e spaesata nei movimenti, riesce lo stesso a essere sensuale paradossalmente con la sua impacciataggine. Anche in questo caso il suo talento la fa cascare in piedi. 6+
Rudy Zerbi: il suo ruolo, ormai, è limitato ad andare contro ad Anna Pettinelli a prescindere, anche quando ha palesemente ragione. I suoi allievi carburano da soli, visto che la maggior parte son dotati di un immenso talento. Il suo ruolo e la sua cattedra in queste ultime puntate risultano superflue ai fini della pedagogia. 5
Lorella Cuccarini: difende Luk3 a spada tratta, faticando però a trovare delle tesi valide. Risulta troppo politically correct nelle varie discussioni con Anna Pettinelli, ma almeno mette alla prova Antonia con un compito molto interessante. Le rimangono in casa le difficoltà nel far emergere artisticamente Luk3 e Mollenbeck. 6-
Anna Pettinelli: vera mattatrice della puntata. L’unica a mettere davvero alla prova i ragazzi con dei compiti utili e difficili. Si fa portavoce della rivalsa del bel canto, rimproverando i ragazzi per non aver scelto il talento nelle loro classifiche, sempre più offuscati dal “ciò che funziona” e dagli streaming. In risposta consegna la prima maglia del serale a un talento cristallino come Nicolò, penalizzato spesso dai voti dei compagni. Risponde a tono e riesce sempre (in questa edizione) a incalzare le incoerenze dei suoi colleghi. 8+
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
* Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo n. 2016/679.
© 2025 Pillole di Musica Pop.
Designed by CriLab.Design