Concluse le due semifinali, si avvicina la finale dell’Eurovision Song Contest 2025. Ecco i nostri pareri sulle 26 canzoni rimaste in gara a Basilea:
Francia: Louane porta la tradizione della Chanson diventata celebre con Édith Piaf. In “Maman” si parla di un amore senza tempo. Mentre si riempiono i bar, si svuotano i cuori di coloro che soffrono emotivamente. Il brano si congela nella dolce attesa di un eterno sentimento che nasce in primavera. 9
Germania: Abor & Tynna rappresentano il paese attraverso l’elettro-pop di “Baller“. Sofferenza e delusione per la fine di un amore si consumano in una notte in cui si buca il cielo. Molto anonimo come brano, punta tutto sull’effetto tormentone che, però, non crea del tutto. 4
Spagna: il paese prova a riprendersi dai pessimi risultati degli ultimi anni, mescolando un flamenco elettronico al pop internazionale. Melody, in “Esa diva“, fa il ritratto di una donna semplice, forte e libera. Il testo si concentra sull’importanza dell’autodeterminazione. 5-
Gran Bretagna: il trio Remember Monday cattura per l’irrefrenabile animo teen del loro brano “What the hell just happened?“. La leggerezza viene accompagnata da richiami pop anni ’90 e da una buona dose d’autoironia nel testo. Nonostante le brutte gaffe e alcune situazioni indesiderate, il brano ci ricorda il senso di libertà quando ci si lascia completamente abbandonare ai sensi. 7.5
Svizzera: il paese ospitante non fa brutta figura, portando un brano rispettabile. Zoë Më canta delicatamente una ballad in francese chiamata “Voyage“, invitandoci a vivere la vita con maggiore umanità ed empatia. 7-
Italia: lo stivale brilla all’Eurovision grazie alla favola Lucio Corsi. “Volevo essere un duro” si distingue in mezzo a tante proposte anonime. Lucio Corsi mostra al pubblico il suo mondo rock-cantautorale ricco di concetti, pur mantenendo la leggerezza che caratterizza il suo modo di stare sul palco. L’utilizzo dell’armonica serve solo a confermare le qualità da musicista già espresse negli assoli di chitarra e nei metodi di composizione. 10
Norvegia: Kyle Alessandro con “Lighter” è convincente nel messaggio di resilienza che vuole dare per affrontare la fine di una relazione. La carica power-pop si sente principalmente nel drop che porta al ritornello. Le strofe sono ricche di dettagli che riportano alla cultura vichinga, anche se come spesso capita all’Esc, il rischio è quello di omologarsi a livello sonoro in mezzo a tante altre proposte euro-pop. 5-
Albania: una delle migliori performances della storia dell’Albania all’Esc quella di Shkodra Elektronike con “Zjerm”. Un pezzo che è coraggioso in ogni suo aspetto. Partendo dalle sonorità, che uniscono l’elettronica moderna ad elementi che richiamano la ballata folk balcanica. Fino ad arrivare al testo, scritto in Albanese Ghego. Le parole risultano d’estrema attualità, immaginando una possibilità di fuga da questo mondo pervaso dalla violenza. Il desiderio d’evasione non è un gesto d’egoismo, ma al contrario viene vissuto come unica possibilità per rifondare una realtà basata su purezza e pace. 6.5
Svezia: sono i KAJ i grandi favoriti. Onestamente viene da chiedersi il perché, dato che “Bara bada bastu” è al confine tra un pezzo techno comico e una parodia. Anche il testo non aiuta, visto che si ammicca alla sessualità, descrivendo i benefit di una sauna quando si è particolarmente stressati. 4
Islanda: spazio anche per un genere molto particolare come l’elettro-rap. I Væb con “Róa” scelgono come tematica quella del viaggio e della perseveranza. Anche se musicalmente omologati, cercano di ricordare la terra che rappresentano attraverso una serie di metafore marittime fra remi e barche che non affondano. 5-
Paesi Bassi: anche loro sono ben considerati dai bookmakers ed è facile comprendere il perchè. L’enorme talento di Claude emerge in un brano elettro-house chiamato “C’est la vie“. Le citazioni a Stromae sono tante e il testo è molto chiaro, parla in maniera semplice degli alti e bassi della vita. È la proposta pop più convincente del concorso. 7-
Polonia: dopo aver rappresentato il paese nel 1995, torna Justyna Steczkowska con “Gaja”. Mescola l’elettronica a un modo di cantare molto aulico, che viene giustificato da un testo in cui si parla del grande potere della terra e della natura. 5-
San Marino: la Italo-dance di Gabry Ponte con “Tutta l’Italia” conquista il pubblico eurovisivo. Il brano coinvolge e fa un bel ritratto della penisola tricolore. Cucina, arte, sport, ospitalità e passione emergono in un’atmosfera da dj set. 5.5
Estonia: ancora Italia all’Eurovision. Il fenomeno Tommy Cash, dopo successo e polemiche nel nostro mercato, arriva alla prova del nove. La sua “Espresso Macchiato” enfatizza e porta all’estremo gli stereotipi di un italiano in un brano pop-demenziale. 5-
Portogallo: i Napa sono la proposta indie-rock della competizione. La loro “Deslocado” è una ballata rock che parla a tutti coloro che si sentono fuori posto in una città. Si tocca indirettamente il tema dell’emigrazione, sacrificio che comporta la malinconia causata dalla distanza dalle proprie radici. 5+
Ucraina: i Ziferblat portano un pezzo rock alternativo, chiamato “Bird of pray“. Il brano non convince per la mancata aderenza fra testo e musicalità. La stesura prova a raccontare la distanza umana causata dalla guerra, ma è in contrasto con i toni positivi della strumentale. 5-
Lituania: i Katarsis con “Tavo akys” scelgono la strada del rock alternativo per parlare d’amore. Una donna che vede solo dolore, viene protetta da un uomo che vede in lei tanta luce. Dal vivo, tuttavia, i vocals del frontman non si sposano bene con la strumentale. 5-
Israele: il brano più politico del concorso. Yuval Raphael canta di guerra in “New day will rise” riferendosi chiaramente al conflitto israeliano-palestinese. La stessa cantante è sopravvissuta al massacro del Festival di Nova nel 2023, quando 364 israeliani furono uccisi dalle truppe di Hamas. Citando il Cantico dei Cantici “Le molte acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo”, il brano è un messaggio di speranza e di rinascita verso un nuovo giorno in cui regnerà la pace. 7.5
Armenia: Parg è travolgente in “Survivor“, utilizzando molta energia (a tratti mal dosata) nello staging di questo pezzo pop-rock. L’artista ci invita a rialzarci di continuo per non soccombere ai nemici che ci vorrebbero sconfitti. 5-
Danimarca: accedono alla finale con la proposta elettro-pop d’ispirazione nordica. Sissal nel brano “Hallucination” canta gli effetti di un’allucinazione che, però, non è causata dalle droghe, ma dalla spiritualità e dalla passionalità di un rapporto. 5-
Austria: standing-ovation per la grande qualità canora di uno dei favoriti. JJ unisce l’opera al pop elettronico in “Wasted love“, descrivendoci la delusione di un amore non corrisposto. 7
Lussemburgo: Laura Thorn non le manda a dire con il pop-commerciale di “La poupée monte le son“. Il brano ha come tema l’emancipazione femminile. La donna vista come una bambola dall’uomo, spesso esposta in vetrina come una conquista, si ribella, uscendo così dalla deprimente condizione sociale in cui stava marcendo. 5+
Finlandia: Erika Vikman in “Ich homme” è passionale. Con un testo che descrive un rapporto sessuale, il suo brano pop-elettronico è molto dimenticabile a causa di poca ricercatezza sonora. 4
Lettonia: propongono “Bur man laimi” dei Tautumeitas, ibridando il folk lettone all’elettronica. Il testo ci invita a ricollegarci alla natura perché, mentre un ponte si arrugginisce, una quercia si fortifica. Il consiglio è quello di apprezzare le piccole cose, aderendo alla miseria che va in controtendenza con l’industrializzazione. 5+
Malta: Miriana Conte interpreta molto bene la figura della bad-girl ribelle in “Serving“, esprimendo il desiderio di una vita fuori dagli schemi, in cui nessuna imposizione esterna può fermare gli istinti. Peccato per la scelta musicale fin troppo allineata alle sonorità elettroniche del contest. 5-
Grecia: Klavdia con “Asteromáta” riprende il tema della guerra con un salto nel passato. Inizialmente sembra una canzone sul rapporto madre-figlia, ma ad un ascolto più attento si scopre che la madre dilaniata e avvelenata è la patria. Viene ricordato il genocidio dei greci del Ponto dopo la Prima guerra mondiale, onorando la vita di tutti coloro che, a causa dei conflitti, hanno perso e abbandonato il loro paese. 6
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
* Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo n. 2016/679.
© 2025 Pillole di Musica Pop.
Designed by CriLab.Design