Sin dalla tenera età Giulia Ciaroni ha coltivato la passione per la musica e grazie alla sua voce, che non rispecchia proprio i soliti canoni femminili, ha sempre catturato l’attenzione nei vari concorsi canori ai quali ha partecipato.
Il percorso musicale dell’artista ha inizio nel 2009, quando partecipa e vince il “Festival Gallo D’Oro” con un brano edito, aggiudicandosi una borsa di studio di 6 mesi presso la scuola di canto “Pianeta Musica” di Pesaro del Maestro Davide Di Gregorio.
Dal 2015 inizia la sua gavetta fatta di serate nei locali, durante le quali si esibisce con un vasto repertorio, riscontrando interesse ed entusiasmo da parte del pubblico, che rimane ogni volta colpito e affascinato dalla sua timbrica profonda.
Nel 2016 viene notata dal produttore Rossano Eleuteri, ROS group ex bassista di Nek, con il quale lavora al suo singolo “Limiti”. Nello stesso anno viene inserita con un suo lavoro, nel sito della casa discografica “Pressing Line”, fondata dal maestro Lucio Dalla, legata all’iniziativa “Alla finestra”, che seleziona artisti considerati meritevoli, dando loro la possibilità di essere promossi in questa vetrina. Successivamente, il produttore Davide Maggioni, della nota etichetta Rusty Records le propone la progettazione di qualche inedito.
La vera svolta arriva nel 2017, grazie alla vittoria del contest “Disconnected Music Contest” ideato e organizzato dal gruppo di produzione e promozione musicale All For Disconnected, grazie al quale Giulia intraprende un nuovo progetto diventando CIARO.
Nel 2019 entra a far parte della ristrettissima cerchia di talenti selezionati per l’evento Incanto Summer Festival, diretto da Vittorio De Scalzi, che vedrà gli artisti selezionati esibirsi in 4 piazze italiane, con ospiti big del panorama musicale nazionale e internazionale.
Tra le numerosissime candidature arrivate alla ventiduesima edizione di Area Sanremo, Giulia è rientrata anche tra i 65 dei giovani talenti che hanno avuto accesso alla finalissima della sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2020, il concorso canoro più ambito dagli artisti emergenti. Per Ciaro si prevede dunque un periodo denso di impegni. Nel suo nuovo percorso artistico, oltre che dalla PressAgent Patrizia Faiello, Ciaro avrà al suo fianco anche altri professionisti che hanno deciso di lavorare insieme per la realizzazione di questo interessante progetto.
Continuate la lettura se volete conoscerla meglio!
Ciao Giulia, ci spieghi chi sei e come nasce la tua passione per la musica?
«Sono una cantautrice marchigiana, cresciuta con la musica dei grandi cantautori italiani.
Per tanti anni la musica è stata la mia paura: scavava nella parte più intima e mi spaventava.
Più che il confronto con il pubblico, temevo il confronto con la vera me. Fino a quando la voglia ha vinto la paura e sono sbocciata!
Oggi la musica rappresenta la mia sola fede, la mia ancora di salvezza, tutto ciò che mi muove: con essa ho trovato il mio senso in questa realtà, una realtà da cui mi sono sempre sentita estranea.
Osservavo il mondo, senza però entrarci dentro. La vita scorreva, e io mi sentivo sempre così lontana. Fino a quando il silenzio ha avuto bisogno di uno sfogo e ha iniziato a gridare attraverso la musica. Così ho iniziato a dedicarmi alla composizione, tirando fuori quelle sensazioni che nel quotidiano non riuscivano a venire fuori e che reprimevo senza sosta.
La musica mi ha permesso di confrontarmi con i miei dolori e combatterli, aiutandomi ad esorcizzare i miei demoni e rendendomi, quindi, più forte.
Con i miei brani ho un legame particolare, li sento un po’ come dei figli. Forse potrà sembrare esagerato il paragone, ma per un cantautore sono davvero pezzi di cuore.
Ogni canzone è legata a una persona, un momento, una sensazione, un ideale, un dolore, una gioia e, quindi, diventa la vita stessa.»
Quali sono le canzoni che hanno segnato la tua crescita artistica?
«Il mio percorso artistico è stato segnato, sicuramente, dal cantautorato italiano.
Ricordo ancora i vecchi nastri di mia madre che ascoltavo a memoria!
Credo che, oggi, dobbiamo valorizzare maggiormente le nostre radici musicali, dando maggiore spazio alla lingua italiana. Dobbiamo far riscoprire al mondo intero la bellezza della nostra musica. Abbiamo artisti e canzoni che tutto il mondo ci invidia!»
Quando hai scoperto la tua abilità nella scrittura dei testi?
«Ho sempre attribuito l’acquisizione della capacità di scrivere canzoni alla perdita di mia madre.
Penso che se da una parte la vita ti toglie, dall’altra ti restituisce.
Prima tutto quello che scrivevo mi sembrava banale e stupido, ma la perdita di mia madre ha segnato una fase importante della mia vita e del mio percorso musicale.
Spesso mi sento quasi in colpa per questa mia abilità, proprio perché il tutto è andato a coincidere con una situazione delicata e drammatica.»
Ci racconteresti i tre momenti salienti della tua carriera?
«Inserirei nel podio il brano scritto per mia madre, una canzone che mi ha segnato in ogni senso e che mi ha regalato la possibilità di farmi conoscere a personaggi importanti del settore musicale.
Il secondo momento è legato ai primi contatti e ai lavori con realtà discografiche importanti, tra le quali la Rusty Records di Davide Maggioni.
Il terzo ed ultimo momento è la Finale di Area Sanremo di quest’anno. Un’emozione indescrivibile, un sogno ad occhi aperti. Quasi ancora non mi capacito del meraviglioso risultato ottenuto.
Non c’è soddisfazione più grande nel vedere una giuria così prestigiosa di fronte a te, cantare a memoria il tuo brano, sorridere e muoversi a tempo di musica. Non potrò mai dimenticare questo momento, anche perché mi ha portato a pochi passi dal tanto ambito Teatro Ariston!
Il mio percorso artistico è iniziato, parlo in termini di età, un po’ più tardi rispetto ai canoni odierni.
Prima di tuffarmi in questo mondo, ho voluto affrontare e sistemare i lati scomodi della mia vita.
Essere un artista, fare una professione come quella del cantautore, richiede molta forza e coraggio. Ho iniziato nel momento in cui sono riuscita a fare i conti con ciò che avevo bisogno di affrontare.»
Qualche mese fa è uscito “Solo il tuo coraggio”, il tuo nuovo singolo: come è nata l’idea della sua creazione e produzione? E che riscontro sta avendo col pubblico?
«“Solo il tuo Coraggio” è il brano con cui ho avuto accesso alla Finale Di Area Sanremo e nasce dalla voglia di infondere speranza e fiducia nel domani.
Un inno di speranza che invita a non arrendersi mai!
Gioia e tristezza, male e bene non sono altro che due facce della stessa medaglia. Dobbiamo solo imparare ad accettarle e lasciare che facciano il loro corso.
Sono molto soddisfatta e grata alla persone che hanno accolto questo lavoro: ho la fortuna di avere dei fan molto partecipi, dai quali ogni giorno ricevo tanto, in termini di affetto e stima.
Ci sono stati apprezzamenti importanti anche da parte degli addetti ai lavori e questo mi riempie d’orgoglio. È un periodo, artisticamente, molto positivo.»
Qual è la scelta più coraggiosa che hai dovuto affrontare?
«Credo che ogni scelta richieda impegno e coraggio, perché non sai mai cosa hai lasciato dall’altra parte o cosa potevi ottenere facendo la scelta opposta.
Se guardo tutto il mio percorso, però, vado fiera delle scelte fatte per il bene della musica.
Portare avanti le proprie idee, i propri principi senza farsi mai mettere i piedi in testa, è una scelta molto coraggiosa!»
In un contesto come quello italiano, suonare dal vivo è fondamentale per farsi conoscere e apprezzare dal pubblico. Cosa ne pensi di questo scenario?
«Oggi come oggi non è semplice cantare dal vivo, soprattutto con un repertorio inedito.
I locali, purtroppo, tendono ad ingaggiare cover band e, quindi, non è semplice trovare spazio con i propri brani. Mi piacerebbe che si desse più spazio alla musica d’autore, ai giovani emergenti che hanno il coraggio di esporsi e cantare cose nate dalla propria penna, dal proprio cuore.»
Cosa ne pensi dei social network? Sono una nuova opportunità di promozione e/o un mezzo per raggiungere un pubblico vasto in tempi brevi?
«I social network sono un po’ croce e delizia.
Hanno tanti lati positivi, come la diffusione immediata di materiale e la possibilità di ritagliarsi un proprio spazio. Ma stanno facendo perdere di vista anche il reale senso della parola talento.
Oggi si guarda troppo al numero di follower, like, visualizzazioni e credo sia sbagliato valutare un artista soltanto dai numeri, poiché chiunque può acquistare pacchetti per far alzare i propri numeri.»
A proposito di social, sappiamo che, in questi giorni, stai aderendo all’iniziativa #andràtuttobene e #iorestoacasa, regalando ai tuoi fan un live streaming direttamente da casa tua.
«Sono molto orgogliosa di far parte di queste bellissime iniziative: quando si tratta di fare del bene, specie con la musica, mi schiero sempre in prima linea!
Questa serie di live web si stanno rivelando un’idea veramente meravigliosa: è come entrare nelle case della gente, regalando a ciascuno un pezzetto di me.
Il mio intento è quello di allietare le persone che si mettono in collegamento con me, infondendo speranza e coraggio. Come ormai uso dire, la mia è una finestrella sulla felicità, dalla quale affacciarsi ed allontanarsi per colpa di questa difficile situazione che stiamo vivendo.»
Come pensi cambierà la fruizione musicale quando questo periodo sarà finito?
«Mi auguro che le persone non smettano mai di cercare la musica: ora più che mai il mondo ha bisogno di bellezza, luce ed ossigeno e, proprio per questo, sono convinta che tutto rimarrà invariato per la musica. Sarà lei a salvarci perché ovunque c’è musica, c’è speranza. Dove c’è musica, c’è vita.
L’importante è che questa situazione si sistemi al più presto.»
In quale direzione sta andando la tua musica?
«È un ottimo periodo per i miei lavori, anche se questa fase sta bloccando un po’ tutto.
Quando torneremo alla normalità, riprenderò in mano le mie cose e vi svelerò grandissime novità!»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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