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Intervista esclusiva a BERRi per il nuovo singolo “SHIBUYA”
Intervista BERRi

Intervista esclusiva a BERRi per il nuovo singolo “SHIBUYA”

Dopo aver conosciuto Luca Annoni (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Corrado Beretta, in arte BERRi, in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “SHIBUYA”. Conoscetelo meglio nella nostra intervista!

 

BERRi è il nuovo progetto rnb/trap soul di Corrado Beretta. Cantante e compositore, dopo anni dedicati alla dance con vari successi internazionali come “1 More time“, “Dreamin” e il tormentone “Dire, fare baciare” con lo pseudo Mr. Konrad ai primi posti nelle charts nazionali ed europee, decide di dedicarsi allo stile musicale che da sempre lo appassiona di più: rnb declinato alle attuali tendenze italiane dell’indie-pop e trap-soul.

 

Inizia la ricerca di collaborazioni con producers, lyricists e composers con cui poter sviluppare le nuove idee e trovare una propria dimensione sia sonora che vocale.

 

Il percorso prende una svolta decisiva grazie all’incontro con il producer Usai, che riesce a mettere perfettamente a fuoco l’identità musicale di BERRi e che vede la nascita dei primi brani che, a quel punto, spianano la strada per nuove collaborazioni, come quella prestigiosa con Hu (nel cast Sanremo 2022) con cui realizza un primo pezzo.

 

Firma con la label No Face/Sony Music Columbia con cui pubblica i primi 3 singoli, dove spiccano gli ottimi risultati a livello di streaming del brano “Lovers” e che rappresenta per BERRi il punto di partenza per esprimersi con un suo nuovo linguaggio artistico e crearsi un proprio spazio all’interno del panorama musicale italiano.

 

Seguono nuove collaborazioni come quella col prod milanese Yazee, noto per essere un maestro nello stile R&B con cui pubblica “UP&DOWN” dalle influenze ancora più soul e a Luglio 2024 esce “Colpa mia, colpa tua” prodotto da Artu1000000 (Arturo De Biasi) dalle sonorità più trap/soul.

 

A Settembre è uscito il brano “Tutto di me”, prodotto da Andrea Iasella al TDLab Studio di Milano. Un vero e proprio pezzo stile R&B, dove la voce di BERRì può esprimersi al meglio. Del brano è stato realizzato il video, che ha avuto l’uscita in anteprima su Sky TG24.

 

Ma ora è tempo di nuova musica per BERRi, che torna sul mercato con “Shibuya”, una bellissima ballata trap/soul, prodotta insieme a Davide Fanelli (aka Logos.lux) e disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da Venerdì 15 Novembre 2024.

Ciao Corrado, presentati ai nostri lettori.

«Ciao a tutti, con il nome BERRi, che è l’abbreviativo del mio cognome e che tanti amici usano per chiamarmi, ho voluto intraprendere questo viaggio che da tanto volevo fare nel mondo dell’R&B e soul. Arrivo da anni di pop e dance music dove, tra l’altro, ho anche avuto dei successi importanti, ma ora sento la necessità di potermi esprimere e provare a sperimentare un mio linguaggio in questo stile musicale che amo da sempre

 

Quando e come hai incontrato la musica?

«Direi da sempre perché, già da bambino, nella mia stanza, cantavo ed invitavo i miei amici e facevo piccoli concerti, anche se non so quanto loro ne fossero veramente contenti. Da lì è stato un crescere continuo: i primi concerti veri, i primi concorsi (Castrocaro, Sanremo giovani, ecc) e i primi dischi

 

Negli anni sei stato un artista camaleontico: dopo anni dedicati alla dance, sei passato al rnb declinato, però, alle attuali tendenze italiane dell’indie-pop e trap-soul. Che direzione pensi di aver preso oggi? E quale, invece, ti piacerebbe prendere in futuro?

«Come dicevo prima, arrivo dalla dance che mi ha regalato tante soddisfazioni sia in Italia che all’estero. Sono stato nelle classifiche ufficiali nel nostro paese, in Spagna e Francia. Sono stato nominato su Billboard, ho partecipato a manifestazioni con molti artisti famosi e in varie trasmissioni tv. Tutto bellissimo, ma mi mancava poter fare la musica che davvero piaceva a me e, quindi, dovevo a me stesso questa chance. Hai ragione nel dire che la musica che faccio è, comunque, cucita sulla mia pelle e sulla mia vocalità immersa in quella che è la scena e le sonorità più attuali. In futuro vorrei solo andare avanti su questa che sento essere la mia strada, continuando a crescere e fare sempre meglio.

Intervista BERRi
Una figura principale per il tuo percorso artistico è stata sicuramente quella del producer Usai: in che periodo della tua vita è entrato? E che risvolti hai avuto grazie al suo supporto?

«Devo molto a Usai perché è stato il primo producer che mi ha messo con la faccia contro al mondo musicale attuale. Mi ha aiutato a capire come affinare la scrittura, il canto e tutto ciò che gira intorno al music business italiano e, grazie a lui, ho trovato la prima etichetta che mi ha messo sotto
contratto per i miei primi tre singoli. Da lui, quindi, ho iniziato a mettere le ali e a volare piano piano per conto mio. Gliene sarò sempre grato

 

Qualche giorno fa è uscito da poco “SHIBUYA”, il tuo nuovo singolo. Raccontaci un po’ di questo nuovo progetto.

«”Shibuya” è un altro viaggio, ma questa volta solo mio. Arrivavo da singoli più ritmici ed incalzanti e sentivo che era il momento di un brano più intimista. Con Frank! (Mattia Orlandini), co autore del brano, volevamo raccontare qualcosa di più profondo, che preferisco non svelare troppo perché mi
piace che le persone ci si ritrovino per quello che sono le loro esperienze di vita

 

Un brano che cattura l’essenza di quei giorni complicati, in cui preferiamo nasconderci dietro a dei silenzi assordanti, quando uno tsunami invece ci travolge l’anima. Quanto è difficile raccontare di esperienze personali?

«Bella domanda! Ogni volta è come andare a fare una seduta dallo psicologo. A me piace lavorare e scrivere con altri autori: ovviamente devo ‘vuotare il sacco’ e raccontargli quello di cui voglio parlare nella canzone e, inevitabilmente, si finisce per riaprire ferite o vedere quel piccolo baratro
che, magari, eri riuscito a non vedere da tempo. È difficile raccontarsi, ma è anche un pò esorcizzare queste esperienze, e fa bene. Ti direi che “Shibuya”, “Tutto di me” e “Lovers” sono quelle più delicate e sofferte che ho scritto

“SHIBUYA” ha un’identità ben precisa, e questo elemento credo sia uno degli obiettivi più difficile da raggiungere per un musicista. Quanto di studiato e/o di naturale c’è nei tuoi singoli?

«Devo dare onore al merito dei producer con cui ho lavorato. È loro il mio plauso per essere riusciti ad interpretare in musica quello che è una demo. Mi ritengo fortunato non solo ad aver potuto lavorare con loro, ma per come sono riusciti a mettere un abito giusto alle mie canzoni. Sono stati tutti fantastici e ti direi che di studiato non c’è tantissimo. Io mi affido alla loro professionalità e, quando qualcosa non mi convince, inizio a massacrarli con le mie mille paranoie finché anche io sono soddisfatto al 100%.
Sono molto pignolo sulla riuscita di un brano, infatti ho alcuni pezzi fatti e finiti che non ho voluto pubblicare perché non li ritenevo veramente validi.»

 

Sappiamo che la intro del brano è nata un po’ per errore. Ti capita spesso di conservare i suoni al naturale, così come li hai pensati/creati, senza doverli snaturare troppo?

«Si, l’intro è nato da un errore mentre realizzavamo una parte della canzone e, immediatamente, Davide (aka Logos.lux, il produttore del pezzo) ha pensato che, messo all’inizio, poteva funzionare e, infatti, è stato così. Ti sembra di entrare in un mondo e poi, quando inizio a cantare, tutto cambia
improvvisamente. A me questa cosa è piaciuta subito tantissimo

 

Quali sono i temi che ti stanno a cuore? E di cosa non parleresti mai, invece, nei testi delle tue canzoni?

«Mi viene più facile, per ora, parlare di me, del mio vissuto, delle mie relazioni passate e future, d’amore o d’amicizia che siano. Di tematiche comportamentali o dei mille risvolti e complicazioni mentali che diamo ai problemi che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni. Mi piacerebbe molto
parlare anche di tematiche sociali, mi sento molto vicino ciò che ci accade intorno: dai cambiamenti climatici, perché amo la natura, ai problemi di questa società così spaccata e confusa. Ma un passo alla volta
…»

Intervista BERRi
Come pensi sia cambiato il panorama musicale italiano da quando hai iniziato a suonare ad oggi?

«Totalmente. Sarebbe troppo lungo da descrivere, ma temo che la situazione sia peggiorata molto in qualità. Ogni giorno escono decine, centinaia di brani: tutti fanno musica, ma molte canzoni sembrano tutte uguali. Spiace dirlo, ma è così a mio avviso. Credo che l’arte si sia un po’ persa da questo punto di vista

 

Il singolo nuovo c’è, adesso verrà tutto il resto. Quali sono i tuoi progetti per l’immediato futuro? La realizzazione di un Ep/album magari?

«Nell’immediato futuro c’è la promozione di questo singolo e del precedente, che è stato pubblicato solo 2 mesi fa e al quale sono molto affezionato. Forse vorrei fermarmi un momento per scrivere e produrre con calma e, poi, decidere sul da farsi. Un EP sarebbe davvero un bellissimo traguardo

 

Dove pensi che andrà la tua musica in futuro?

«Visto il prepotente avvento dell’IA, ho un po’ paura. Io spero solo che non si riduca tutto ad un unico minestrone in cui tutti fanno tutto, appiattendo una delle espressioni più belle che abbiamo, il canto…quello vero!»

 

Lasciaci un’immagine che vorresti venisse subito in mente a chi pensa a BERRi.

«Direi un’onda che si infrange su una spiaggia dorata

Intervista BERRi

Scritto da: Rosaria Vecchio

Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.

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