Dopo aver conosciuto Gianfranco Torrisi (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Tommaso Imperiali, in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Ragazzini viziati”. Conoscetelo meglio nella nostra intervista!
Tommaso Imperiali è un cantautore comasco classe 1999.
Dal 2015 suona con la band Five Quarters, di cui è cantante e chitarrista. L’energia dei live e il sound caratteristico permettono alla band di creare un rapporto bello con un pubblico sempre più numeroso, diventando una delle realtà maggiormente seguite della scena musicale comasca.
Con all’attivo oltre 150 concerti e la partecipazione a diversi concorsi (nel 2018 la band vince Obiettivo Bluesin e si esibisce sul main stage del Pistoia Blues Festival, nel 2019 supera la fase delle audizioni di XFactor), nel 2021 i Five Quarters pubblicano l’album “Storie Nuove” (Bagana B-District), che segna l’esordio alla voce di Tommaso e il passaggio all’italiano nella scrittura dei testi.
Dal 2022 inizia a lavorare con il produttore Lorenzo Cazzaniga (Alari Park Studios) per la realizzazione del primo album solista “Meccanismi di difesa“. Nello stesso anno partecipa ad Area Sanremo, entrando tra i finalisti con il brano “Ragazzini Viziati”, pubblicato come singolo il 24 Marzo 2023.
A Settembre 2023, insieme a Daketo, vince il contest nazionale “Cover Me“, dedicato alle migliori interpretazioni delle canzoni di Bruce Springsteen, con la cover di The Wrestler. A Ottobre pubblica “Meccanismi di difesa”, LP di otto tracce che prova a coniugare una scrittura cantautorale a un sound da rock band nello stile di Sam Fender, The Wallflowers e Train.
Nel 2024 è impegnato nell’attività live per promuovere i nuovi brani, accompagnato dalla 7-piece, band con cui condivide il palco dai tempi del liceo.
Il 17 Gennaio 2025 pubblica il singolo “Le Lune di Giove” per la neonata etichetta Altavibe Music (The Saifam Group).
“Ragazzini viziati” è il nuovo singolo di Tommaso Imperiali disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 28 Febbraio 2025 per l’etichetta indipendente Altavibe Music.
«Ciao a tutti e grazie dell’invito. Il modo più facile per presentarmi è dire che sono un “cantautore”, ma senza volermela tirare. È solo perché scrivo le canzoni e le canto.»
«Ho iniziato a suonare alle medie con la prof. Molinari, che mi fa sempre piacere citare perché senza di lei, forse, avrei preso tutta un’altra strada. Il punto di svolta vero è stato conoscere, a 14 anni, i ragazzi della band ed entrare a farne parte, prima come chitarrista e, poi, anche come cantante.»
«Stupendi. Tantissimi live, avventure e momenti che solo chi ha avuto la fortuna di far parte di una rock ‘n’ roll band può capire. Oggi, di fatto, non siamo più una band in senso discografico, ma i Five continuano a essere la live band che mi segue nei concerti.
Abbiamo iniziato aprendo i live dei nostri genitori e, dieci anni dopo, siamo ancora noi, in giro per i palchi con la nostra musica. Non penso che sia una cosa che capita tutti i giorni.»
«Sembra incredibile, ma sì. Abbiamo iniziato a suonare insieme quando eravamo ai primi anni del liceo, quindi siamo letteralmente cresciuti insieme, anche musicalmente. Quando ci penso mi rendo conto di quanto sia una coincidenza rarissima: per far incontrare, in un posto non enorme come Como, 7 ragazzi della stessa età con gli stessi gusti, le stesse passioni e gli stessi sogni c’è bisogno che si allineino un po’ di pianeti.»
«Sono convinto che il live sia la parte centrale di tutto questo. Quando scrivo i pezzi me li immagino già suonati dal vivo, con la mia band e con il nostro pubblico. Sicuramente è la parte più bella e, probabilmente, anche la più importante: capisci se una canzone funziona veramente solo quando la suoni live e vedi che effetto fa sulle persone.»
«Prima di tutto di divertirsi: poco fa mi sono definito un cantautore anche perché spero di trasmettere qualcosa con i testi delle canzoni, però ricordiamoci sempre che stiamo facendo un concerto rock ‘n’ roll. La prima cosa da trasmettere è l’energia: appena salgo sul palco penso al fatto che, di fronte a me, ci siano persone che hanno preso la macchina, il treno, speso del tempo o, addirittura, dei soldi per passare la serata con noi. Non esiste che si finisca la serata senza aver dato tutto.
Una cosa da non aspettarsi, invece, è un concerto uguale a quello della serata precedente. Ci sono persone che, per motivi misteriosi, ci hanno visti live più di 50 volte. Se vogliamo che continuino a seguirci dobbiamo inventarci sempre qualcosa di nuovo.»
«È stata la mia prima uscita in pubblico senza la band. Solo io – “Tommaso Imperiali” – e la mia canzone – “Ragazzini Viziati”. Il riscontro è stato ottimo ed è servito anche a darmi qualche certezza ulteriore sul fatto che fosse la strada giusta da prendere. Devo dire che ho trovato un clima molto sano, poco da contest e più da workshop. In generale, dunque, un’esperienza assolutamente positiva, magari da ripetere…»
«Il primo step del lavoro insieme è stato dare un’identità precisa al sound. Appena ci siamo conosciuti abbiamo passato un paio di pomeriggi soltanto ad ascoltare dischi, cercando prima di tutto di capire cosa mi piacesse davvero. Mi sono trovato subito molto bene a lavorare con lui: da un lato una competenza e un’esperienza impressionanti, dall’altro un approccio al lavoro molto sincero, che mette al centro prima di tutto i rapporti umani.»
«In verità è un inedito solo dal punto vista discografico, visto che da un anno abbondante è una presenza fissa in scaletta e, sera dopo sera, è diventata sempre di più un momento centrale del concerto. I “ragazzini viziati” che canto sono le persone che lottano per qualcosa che sembra superficiale, ma che alla fine, quando tutto intorno sembra crollare, diventa l’unica certezza cui aggrapparsi.»
«Assolutamente sì. L’ho scritto proprio immaginandolo suonato dal vivo e cantato dalle persone sotto al palco. Vedere, poi, questa fantasia prendere realmente forma è stata un’emozione grandissima. Nel testo, d’altronde, lo dico chiaramente: “c’è che serve un concerto e, urlare tutto questo in mezzo alle canzoni, così fa meno impressione”.»
«Più che un freno, è stato voler attendere l’opportunità giusta. Alla fine dello scorso anno ho avuto la fortuna di entrare a far parte di Altavibe: un’etichetta appena nata, ma con un team fortissimo, che mi sta dando una mano enorme. Appena ci siamo incontrati mi hanno chiesto quale fosse il pezzo che mi rappresentasse di più: non ho avuto dubbi e ho risposto “Ragazzini Viziati”. Così abbiamo cominciato a lavorare su quello.»
«Si è un po’ “schiarito”. Inizialmente, nelle prime demo, era un brano musicalmente più cupo. Qui c’è il grande merito di Lorenzo, che è riuscito a tenere insieme le due dimensioni: mettere in luce l’approccio cantautorale e, al tempo stesso, non rinunciare al sound da rock band.»
«Quest’anno arrivo a 11 concerti di Springsteen visti, quindi è inutile nascondere che c’è tanto Bruce nella mia musica. Il cantautorato rock di stile americano, in generale, è un mondo dal quale attingo molto, sia quello dei nomi storici, sia quello dei nuovi songwriters, come Zach Bryan, Sam Fender o James Bay.»
«Più soddisfacente direi questo. La firma con la label, le registrazioni dei nuovi pezzi, i tanti concerti in arrivo: decisamente “living my best life”. Quello più critico, sicuramente, il periodo del lockdown: per chi, come noi, ha sempre puntato tantissimo sulla dimensione live, uno stop così lungo è stato davvero impegnativo.»
«Molto semplice (a dirsi): fare quello che sto facendo in questi mesi, ma sempre di più, tutti i giorni e per più tempo possibile.»
«Ti risponderei che ho solo 25 anni e non sono ancora nella posizione di dare consigli ai giovani. Invece mi faccio prendere la mano e ne do ben due. Il primo, un po’ tautologico, è di cominciare a suonare: non aspettate di avere la canzone perfetta o l’occasione della vita per salire su un palco, anche perché non sapete cosa vi state perdendo. Il secondo, forse, è banale, ma fondamentale: circondatevi di persone che vi fanno stare bene. State per condividere con loro i momenti più belli della vostra vita.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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