Voci Storiche

“Ma io sono fuoco”, la recensione del nuovo album di Annalisa
Ma io sono fuoco recensione album Annalisa

“Ma io sono fuoco”, la recensione del nuovo album di Annalisa

Anche Annalisa conclude il suo percorso nel 2025 con il progetto musicale “Ma io sono fuoco“. Un disco in grado di unire le due anime che hanno composto la carriera di Nali, quella riflessiva e quella danzereccia. Introspezione e tormentoni si alternano in un disco dai tanti colori:

Dipende: l’intro del disco si aggancia molto alla vecchia produzione di “E poi siamo finiti nel vortice”. Pop elettronico e un amore tossico che rende veleno anche il cioccolato fondente. 5

 

Piazza San Marco: insieme al talento di Marco Mengoni, è il singolo autunnale del disco. Una ballad dal grande impatto cinematografico. Sia per il videoclip girato in bianco e nero a Piazza San Marco, sia per il testo che racconta di due anime ferite dall’amore, che cercano di curarsi a vicenda con un romantico incontro a Venezia. 7.5

 

Delusa: un richiamo al passato, in particolar modo al suo album “Splende” del 2015. La delusione amorosa viene cantata con la leggerezza malinconica tipica delle interpretazioni del secondo decennio 2000. 5.5

Esibizionista: immerso nel sound elettronico, ci viene dato il ritratto di un narcisista esibizionista che continua a tornare e ad andarsene, tenendo in sua balia molte vittime amorose. 5-

 

Maschio: il primo brano uscito per anticipare il suo progetto musicale. Il tormentone è un ribaltamento di genere. Infatti Annalisa (anche nel look) veste i panni di un uomo e si immagina cosa farebbe al posto suo. 5+

 

Avvelenata: insieme a Paolo Santo, un bacio diventa il morso di un vampiro, in grado di avvelenare un’innamorata. 5.5

Emanuela: l’esordio con le note acute dimostra tutta la bravura tecnica di Annalisa, che sembra prendere molto in questo caso da Donatella Rettore. Tra sonorità elettroniche e richiami anni 80, l’ambientazione è quella di una discoteca in cui vengono alla luce tutte le ombre della società. Fragilità emotive, crisi esistenziali e situazioni moleste descrivono benissimo le sfumature umane della modernità. 7-

 

Chiodi: con citazioni a eventi storici come la guerra santa e la guerra fredda, l’amore viene descritto come una catastrofe.

L’atto d’innamorarsi di chi si vorrebbe odiare, viene paragonata alla masochistica decisione di camminare sopra i chiodi. 6-

 

Io sono: con una lunga intro elettronica, è uno dei brani più trascinanti dal punto di vista musicale. Un manifesto d’identità, in cui precipitare nel movimento del caos è un modo per affermare la propria identità e soddisfare il proprio spirito. 7

Amica: una canzone dedicata alla mancanza di una persona normale, di un’amica con cui potersi sfogare sulle delusioni emotive causate dall’amore. 5

 

Una tigre sul letto continua a parlarmi: i lyrics palesano il significato dell’intero disco, nascondendo anche il titolo “Ma io sono fuoco”. Dentro il brano c’è tutta l’essenza del vero femminismo. Il ritratto è quello di una donna che supera tutte le difficoltà, trovando la forza di trasformarsi e solidificarsi caratterialmente. 6+

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Conosci l'Autore

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

Categorie

Articoli Recenti

Newsletter

 * Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo n. 2016/679.

Seguici