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Milano Music Week, diario di bordo della sesta giornata

Milano Music Week, diario di bordo della sesta giornata

Dopo un risveglio traumatico e un cappuccino in stazione, andiamo nel nostro luogo preferito, Torneria Tortona per assistere al panel “Tra palco e studio“, in cui si parlerà della scuola Mohole e di suono.

12.15 – TRA PALCO E STUDIO

Con gli interventi di Demetra Fogazza (Cantante e Vocal Coach) e i docenti della scuola Mohole.

 

Demetra lavora nella scuola di canto e produzione Mohole da qualche anno. L’altro ramo della scuola è sound design, che è proprio l’argomento centrale di questo panel.

 

Un sound designer produce una svariata quantità di contenuti. Non solo ciò che riguarda le canzoni, ma anche sigle per le piattaforme, jingle, suonerie per le app, i rumori di sottofondo nei film e via dicendo.

 

Da un punto di vista etico la scuola si chiede come si possa trovare un compromesso tra gli strumenti digitali e gli strumenti tradizionali. La risposta è solo attraverso conoscenza e comunicazione fra i vari musicisti. Conoscenza perchè, sapendo suonare davvero uno strumento, si riuscirà anche ad utilizzarlo correttamente nei vari software, come per esempio Ableton. Comunicazione perchè a un prodotto partecipano diverse menti, con diversi modi di pensare la musica. Se pensiamo alla difficoltà di un joint album, è proprio l’unione di diverse menti. Con discussioni, litigi e a volte anche prodotti lasciati da parte. Ma è un percorso che permette di crescere e imparare l’uno dall’altro. Perchè la musica è prima di tutto comunicazione.

Viene sottolineato come fare i cantanti non significa essere dei grandi conoscitori delle tecniche musicali, per esempio in conservatorio molto spesso sono proprio i cantanti quelli considerati più indietro da un punto di vista tecnico.

 

L’obiettivo di Mohole è permettere di aumentare la conoscenza del suono per tutti. Durante l’evento son stati fatti vedere numerosi video di presentazione di Mohole, che per chi fosse interessato si trova in zona Lambrate. Fra questi abbiamo visto un evento di riapertura post-Covid in cui i ragazzi si sono esibiti dal vivo per un pubblico pagante. La musica nelle idee della scuola non è solo studio o piano city, ma anche la possibilità di performare dal vivo.

 

Ed è con questa bella pubblicità di una delle scuole musicali più influenti della città, che andiamo a prenderci una pausa per mangiare un po’ di bresaola. Per poi assistere ad un’intervista che vede protagonista una delle rivelazioni del 2023. Oltre 425 mila copie vendute in meno di 6 mesi, il miglior esordio femminile del 2023 e un futuro tutto da scrivere. Che t’o dico a fa’? Parliamo di Angelina Mango!

 

14.15 – INTERVISTA AD ANGELINA MANGO

Con l’intervento di Angelina Mango e la moderazione di Dario Falcini (Rockit). Costruendo un alfabeto e facendo corrispondere ad ogni lettera uno spunto entriamo nel mondo di Angelina:

 

A Angelina. Anche se quando ha iniziato a crescere le sembrava un nome da nonna, è molto legata alla sua identità.

 

B Blacklake. Lago Negro (paese dove è cresciuta). Ed era anche il nome del suo primo gruppo, dopo poche serate hanno cambiato nome in “Gli Angelina Mango“.

 

C Concerti. Appena finito il tour, è pronta per la data del Fabrique.

 

D De Filippi. L’esperienza di Amici l’ha cambiata, era completamente fuori dalla sua comfort zone. Tanto alle prese con la sua timidezza, l’esperienza nel talent l’ha cresciuta professionalmente e umanamente. Maria per lei è un punto di riferimento, le ha insegnato a essere sempre onesta, perchè a volte anche non dire è una bugia.

 

E Educata. Fondamento per il suo successo. Educata ai sentimenti, alla gentilezza e all’empatia.

 

F Famiglia. Figlia d’arte, sia da mamma che da papà e con il fratello musicista. Lei per quanto sembri assurdo, non è stata obbligata a fare musica, non avendo mai studiato in una scuola. Il pianoforte l’ha avuto in casa ed è stata una sua libera scelta utilizzarlo. Come se lei e la musica si fossero scelte a vicenda.

 

G Gavetta. Ha avuto la fortuna di avere i mezzi e la possibilità di fare la gavetta, criticando sottilmente un sistema che non aiuta gli emergenti. Tra la band e il contest “Musica da bere”, Angelina Mango non è solo prodotto di un talent ma frutto di tanto lavoro sporco.

 

I Istinto. Il suo istinto sul palco la rende unica, anche nelle performance.

L Lago Negro. La sua terra, la sua radice. Tutto ciò influenza la sua musica. È stato un luogo ideale per l’ispirazione artistica, che  le ha permesso di stare tanto tempo in casa con la famiglia ma anche di vivere fuori senza paure o problemi. Il suo prossimo singolo “Fila indiana” parlerà proprio di questo.

 

M-N Milano e Napoli. Milano è sia l’origine della famiglia materna sia il luogo di riferimento per fare musica. Napoli, senza nessun motivo, è entrato nella sua vita, grazie al fidanzato Antonio e forse, per osmosi, l’energia partenopea non si è mai allontanata, entrando nelle sue canzoni.

 

O Orsetti gommosi. L’orsetto gommoso (li ha come sfondo del telefono) le permette di rimanere sempre bambina, cercando la stessa purezza con cui i bambini vedono le caramelle, nonostante il sapore non sia così buono.

 

P Paranoie. Si sa già il rapporto con l’ansia di Angelina. Spesso questo male inconscio le ha fatto creare dei muri in cui si è chiusa. Ha perso gli anni del liceo, la leggerezza dei teenager e tutto il bello che c’era di quel periodo. Il consiglio che da è di andare a parlare con qualcuno, la psicoterapia ha salvato la sua serenità.

 

R Riso Basmati. Il riso Basmati è il suo rifugio alimentare. Il riso Basmati in bianco è nella top 5 dei suoi piatti preferiti.

 

S Stile. Il suo stile è libertà, mettendo a volte cose a caso, conscia del fatto che lo stile non è cosa si porta ma come si porta.

 

T Tiktok. Domani va online sulla piattaforma, lo speciale del tour appena terminato. Angelina ama Tiktok, sia come mezzo per sponsorizzare sia per il “sano cazzeggio”.

 

U e VUnicità e Vertebra. Unicità è lo stile, la libertà e l’accettazione delle proprie fragilità. Tutto questo è quello che ha portato Angelina ai palchi. Vertebra invece è sinonimo di schiena.

 

Oltre ai dischi di platino ha anche 3 ernie al disco! Ma va molto fiera della sua spina dorsale. Grazie alla coerenza mai abbandonata e al superamento di vari drammi, è fiera di avere la spina dorsale dritta.

 

(W Walkman. Pezzo ispirato inizialmente a Gemitaiz. Grazie all’aiuto e all’apprezzamento di Tiziano Ferro, ha proseguito a fare musica dopo una pausa emotiva, ritrovando vita proprio da Walkman.)

 

Z Zarraggine. Lo stile è anche tamarro…e lei lo è.

 

Dopo averla inseguita tra i vicoli (non di Spaccanapoli, ma di Tortona) per strapparle un selfie, passiamo da una rivelazione femminile nazionale a una internazionale.

 

Con una partecipazione a X Factor nel 2012, ha girato il mondo ricevendo le lodi di Barack Obama per la sua canzone “Ya”. Conta collaborazioni con artisti del calibro di J Balvin, Louis,Yakuza. Stiamo parlando dell’ artista Italo-Dominicana Yendry!

 

17.15 – INTERVISTA A YENDRY

Con l’intervento di Yendry e la moderazione di Francesca Zappa (Belive).

 

Il concetto con cui si parte è di ispirazione filosofica “Essere acqua”. La capacità di adattarsi è stata la chiave per il successo internazionale di Yendry. Le prime esperienze con la musica le ha avute ascoltando Mtv, la radio e Michael Jackson. Durante l’adolescenza, inizia a cantare per stare bene, riuscendo a comprendere di avere una voce molto espressiva. Il suo talento si sviluppa a Torino, grazie sia ai quartieri eleganti sia a quelli periferici, permettendole di forgiare il suo stile ibrido. Nel 2012 partecipa ad X Factor, uscendo alla quinta puntata. Riguardo il talent dichiara che è un’esperienza che non rinnega, anzi è stato un punto di svolta. L’accettazione del mancato successo la porta a riflettere su come non avesse un’identità musicale. Dopo essersi iscritta a filosofia e aver suonato per delle band, prende il coraggio per viaggiare nella sua terra natia, apprendendo la cultura dominicana. Inizia a scrivere in spagnolo e finalmente arriva la versione definitiva di quello che è Yendry. La sua espressività in lingua italiana risulta limitata rispetto a quando canta in inglese e in spagnolo.

 

Il successo internazionale arriva con l’esibizione sulla piattaforma Colors a Berlino.

 

Raccontando invece l’incontro con J Balvin, spiega che è stato lui a scriverle su Instagram. Lei avrebbe detto di no, non pienamente convinta del mondo commerciale delle sue canzoni, ma fu spinta dal suo team. Dovette scendere a compromessi, scrivendo con degli autori e cantando sotto una base commerciale. Ma ha spinto per mantenere la sua coerenza aggiungendo dei Synth, dando una svolta dark al pezzo e evitando un videoclip con una sua immagine troppo spinta.

L’esperienza pur formativa l’ha convinta definitivamente però a seguire un altro tipo di strada, quella latina-sperimentale. Fra le tante esperienze ha collaborato con Damian Marley, Louis,Yakuza e aperto il concerto di Rosalìa in Italia. E a proposito di concerti, spiega di non avere particolari riti pre-concerto, ma per questione di performance fa tantissimo stretching.

 

Fra i palchi che ha amato di piú ci sono quelli dei locali jazz, in quanto danno maggiore intimità e maggiore empatia con il pubblico.

 

Con il primo disco in progetto e i sogni di collaborazioni con Kendrich Lamar ed Elisa, abbiamo avuto un bellissimo esempio di umiltà e di disponibilità di un’ artista poco conosciuta in Italia (pur avendola nelle radici), ma molto conosciuta all’estero.

 

Ci tocca volare in direzione Piazza Ventiquattro Maggio per assistere al concerto degli Afrodream al Nibada Theatre.

 

20.00 – AFRODREAM IN CONCERTO

Avremmo potuto scegliere una serie di concerti pop per stasera. Ma la musica è varia e non è solo quella convenzionale. E allora vi portiamo in un altro luogo culturale alternativo di Milano, il Nibada Theatre. Dal 1996 il locale si è sostituito alle osterie nella promozione di una contro musica rispetto a quella convenzionale. Nel locale, dall’atmosfera americana, da anni si portano generi come il Jazz, Soul, Blues, Country, Rock e Folk. Questa sera, con un’ottima cena, abbiamo assistito al concerto degli Afrodream e alla diffusione del loro genere Afrobeat. La band di Torino, tra speranza e malinconia e tra ritmiche africane e melodie occidentali, ci ha steso con la loro unicità.

Desiderosi di imparare a suonare le percussioni africane e con un po’ di tristezza per l’avvicinamento della fine della settimana, cerchiamo di trovare consolazione nella movida milanese per poi prepararci all’ultimo giorno della settimana della musica.

 

Buona Music Week!

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

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Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

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