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Milano Music Week, diario di bordo della terza giornata

Milano Music Week, diario di bordo della terza giornata

Continua il nostro viaggio alla scoperta della Milano Music Week. Fra panel che ci sveleranno la differenza tra film e serie TV, cause legali contro la Rai ed uno sguardo sull’attuale situazione radiofonica, vediamo com’è andata la terza giornata della settimana musicale più ricca dell’anno.

 

Dopo un viaggio in metro che assomiglia ad una tortura, tra violini mal suonati e pianti di neonati, giungiamo a Torneria Tortona per una nuova giornata all’insegna della musica.

12:15 – “MUSICA NEI FILM E NELLE SERIE TV”

Con la moderazione di Davide Poliani (Rockol) e gli interventi di Claudio Buja (Presidente Universal Music Publishing), Pivio (Presidente ACMF), Carlo Tinuper (Responsabile catalogo e servizi per i mandanti, SCF) e Guido Dall’Oglio (Founder AMUSE), viene spiegata la differenza fra un’opera filmica e una audiovisiva. Un’opera filmica è collettiva, nasce da un racconto e unisce, in modo sincronizzato, parlato, effetti e musica.

 

SCF include e dà dignità a tutte le attività interpretative delle colonne sonore (in particolar modo per quanto riguarda il broadcasting, ma ultimamente anche a quelle cinematografiche), gestendo la distribuzione ai diritti connessi.

Ci viene data una suddivisione della musica, che in questo contesto si divide in originale (creata ad hoc per il film) e di repertorio (musica preesistente). Viene chiarificata la legge sul diritto d’autore, che si occupa della tutela delle opere dell’ingegno. Nel cinema il diritto d’autore tutela i creatori dell’opera cinematografica (regista, autore del soggetto, della sceneggiatura e il musicista compositore della colonna sonora), mentre il produttore ha il diritto connesso, ovvero il diritto allo sfruttamento dell’opera. Così come nelle canzoni, il diritto connesso spetta agli interpreti e ai discografici.

 

Gli ospiti toccano il tema del cambiamento della figura del compositore. Negli anni ’60, c’era un grande sfoggio italiano nelle colonne sonore nel mondo. Tendenzialmente il compositore aveva solo un ruolo di scrittura, mentre l’orchestra eseguiva. Nel tempo, sempre più spesso le opere cinematografiche hanno avuto come fonte primaria quello che arriva alle piattaforme digitali. Il compositore si è trasformato da autore a autore-interprete, anche a causa di mancanza di budget, rendendo difficile comprendere la linea sottile tra diritto d’autore e diritto connesso.

 

Mentre nelle opere televisive è chiarissima e riconoscibile la musica, nel cinema non si possono riconoscere a prescindere perché spesso sono in sottofondo, strumentali. L’obiettivo che SCF sta ottenendo per regolamentarla è l’utilizzo di un database di musica sincronizzata nelle opere filmiche, basandosi sui credits delle opere cinematografiche, che verranno ampliate con i dati degli autori e dei produttori. Per quanto questa operazione sia molto valida per le opere che escono nel presente, nel broadcasting le licenze sui diritti rappresentano al momento il 30%, di cui il 20% è dato da opere precedenti all’inizio della valorizzazione e della miglior gestione dei diritti connessi e dei credits. (Es: in Pirati dei caraibi e Diabolik si suonano molteplici versioni di una stessa composizione). È questo il vero problema a cui si sta cercando soluzione, considerando che molti programmi televisivi e cinematografici del passato hanno tutt’ora vita lunga.

 

Fra domande sull’ I.A e questioni ancora aperte, si conclude il nostro primo panel.

 

Dopo aver mangiato un’ottima torta salata e aver fatto una foto con Madame, ci prepariamo al secondo Panel “Causa Rai-Vessicchio: cosa cambia per la musica-tv“, con un ospite d’eccezione: il Maestro Beppe Vessicchio.

 

14:15 CAUSA RAI-VESSICCHIO: COSA CAMBIA PER LA MUSICA-TV

Beppe Vessicchio, con la partecipazione di Massimo Benini (Presidente EVOLUTION COLLECTING), Sergio Cerruti (Presidenti AFI), Dario De Cicco (Avvocato), Andrea Miccichè (Presidente NUOVO IMAIE) e con la moderazione di Francesco Prisco (Il Sole 24 ore), ci porta dentro la causa contro la Rai. La sigla “Margherita” della “Prova del cuoco“, interamente scritta da Beppe Vessicchio, è la protagonista di questo panel. L’estate scorsa si conclude al primo grado di giudizio la causa, con risultato a favore del Maestro, a seguito dei mancati pagamenti per “Margherita”. La sentenza è fondamentale perchè chiarifica molti punti: innanzitutto si dice che è produttore di fonogrammi colui che lo realizza. La seconda riguarda la tesi che sostiene l’opposizione, ovvero che l’equo compenso spetterebbe solo quando è supportato su un disco, non per programmi televisivi. Come punto di riferimento, questa tesi richiama una sentenza della corte europea, legata ad un contenzioso spagnolo. In quanto la legislazione nazionale di quel paese prevedeva che la retribuzione non spettasse per una musica di prodotto cinematografico passato sulla televisione. Ma questa sentenza non può sorpassare la normativa italiana, in quanto l’articolo 73 prevede la retribuzione per la diffusione del fonogramma in tutte le modalità.

 

Il panel si lega a quello precedente, in quanto entra in merito alla questione dei diritti connessi e ad un mancato riconoscimento da parte della Rai su alcuni brani composti dal direttore d’orchestra per “La prova del cuoco“.

Milano Music Week

Tutto quanto parte quando Vessicchio, ricevendo una quota da NUOVO IMAIE per i brani del programma, viene a conoscenza che, per molto tempo, la Rai ha incassato al posto suo tutto ciò che riguardava i diritti connessi. Vessicchio consegnò solo una registrazione per permettere alla trasmissione di usufruire dei brani per il programma, non cedendo mai di conseguenza i suoi diritti.

 

Per far sì che la Rai possa incassare legalmente i compensi dei diritti, ci dovrebbe essere la seguente situazione: l’autore consegna la partitura all’editore o, qualora non fosse in grado di scriverla, la registra su un nastro sostitutivo in grado di riprodurla. L’editore, prima accusa Vessicchio di non aver mai registrato la partitura (depositata invece dal maestro in SIAE) e, successivamente, scambia la registrazione fornita per il nastro sostitutivo alla partitura, facendo presupporre che Beppe Vessicchio non fosse in grado di scrivere la partitura.

 

La causa, terminata in primo grado con un risultato a favore dell’icona pop Sanremese, proseguirà il 23 Novembre con l’udienza sulla quantificazione dei compensi al produttore fonografico Beppe Vessicchio e alla sua società, a titolo di equo compenso. A seguito si arriverà ad una sentenza definitiva, alla quale Rai probabilmente si vorrà opporre.

 

Fra complicazioni burocratiche, ripicche (la Rai ha tenuto la sigla Margherita per 15 secondi in 4 passaggi, per non far raggiungere la quota minima per la retribuzione di SIAE) ed esclusioni totali da tutti i programmi, questo è il racconto che ci ha fornito il Maestro Beppe Vessicchio riguardo il suo attuale rapporto contrastante con la Rai.

 

Ancora confusi da tutta questa situazione, ci rilassiamo un po’ riuscendo a trovare il tempo per una foto con il “Beppe nazionale”.

 

Fatto un breve break, ci apprestiamo a seguire il prossimo panel, chiamato “Lezioni di Kayrós”.

 

16.15 – LEZIONI DI KAYRÓS

Con gli interventi di Daniele Demartini (CFO Universal Music Italia), Emmanuel Exitu (Regista) e Don Claudio Burgio (fondatore Kayrós) e con la moderazione di Paola Gallo (Giornalista Musicale), “Lezioni di Kayros” è un progetto che unisce i valori musicali dei talent scout di Universal con la voglia di riscatto dei ragazzi appartenenti alla comunità Kayròs di Don Claudio Burgio.

 

L’idea nasce dalla Universal, durante il periodo del lockdown, dopo aver visto un webinar di Don Claudio. L’obiettivo iniziale era quello di costruire uno studio di registrazione, ma con la proposta di Don Claudio di portare le persone, è diventato il progetto di affiancamento che vi abbiamo illustrato. Per poi coinvolgere il regista Emmanuel Exitu per dei video illustrativi, che hanno portato al documentario “Lezioni di Kayròs”.

È un racconto che inizia davanti alle porte della comunità dove “non esistono ragazzi cattivi”. È una storia reale, in cui i membri della comunità ci insegnano a vivere non seguendo il tempo (kronos), ma ogni istante (kairos), nonostante le difficoltà della vita. In tutto questo la musica unisce tutti i ragazzi, venendo utilizzata come valvola di sfogo. Ma è solo con il connubio con gli scout di Universal, che i ragazzi per la prima volta si approcciano allo studio della musica e al lavoro di gruppo che ne deriva, arrivando poi a registrare su vari beat in uno studio professionale.

 

In questo incontro abbiamo avuto l’onore di vedere il documentario in anteprima.

 

È stato un momento emozionante che ci ha lasciato a bocca aperta e ci ha dato una speranza finale, racchiusa nelle parole di Don Claudio: “Il bene esiste ed è possibile, non è affatto un’ utopia“.

 

Finita la nostra trilogia di panel in Torneria Tortona, compriamo un poke d’asporto e ci spostiamo verso Alibi music & spirits per “Radio talks“, un interessante dibattito sui cambiamenti e sulle prospettive future della radiofonia.

 

19.30 – RADIO TALKS

Con gli interventi di Moko (Radio 105), Tobia Maggiorelli (Direttore di Radio Statale), un membro del team di Radio Onda D’Urto (TBA) e con la moderazione di Davide Brienza (Direttore Associazione Culturale Terra Amara), “Radio talks” inizia con un breve escursus sugli inizi in radio dei vari ospiti, per poi concentrarsi sui grandi cambiamenti avvenuti dopo la pandemia. Sottolineando come si sia perso molto il valore comunicativo fra gli speaker, nei cambi turno e nel condividere il lavoro, viene aperta una breve parentesi su “Basement 105“, l’evoluzione di “105 trap” in cui la musica veniva scelta da Moko.

 

Accennando ad un’altra problematica percepita dagli speaker, il flusso musicale. L’impossibilità di scegliere la musica, ovviamente, è legata a fattori prettamente editoriali, e sarebbe un’utopia pretendere il controllo, ma Moko sta provando a introdurre un nuovo modo di proporre i talk, rinunciando al minutaggio sul parlato per mettere canzoni scelte personalmente dallo speaker, su cui parlare e commentare intervenendo in determinati momenti del brano.

Un altro punto toccato riguarda l’omologazione dell’informazione, in particolar modo con l’intervento del rappresentante di Radio Onda D’Urto. Da anni la radio si interessa al reportage di certe situazioni al limite (alluvione in Emilia Romagna, la regione curda in Siria, blocco portuale a Genova) e prova a far parlare la gente che vive quelle realtà con interviste sul campo. Viene posto l’accento su come molti media non si espongano fino a questo punto, non permettendo un’informazione completamente limpida.

 

Dopo aver parlato dell’originalissimo “Mokolab Festival”, si tirano le somme del futuro della radio, riconoscendone sicuramente le problematiche, ma valutandone anche le numerose prospettive.

 

Una comunicazione più veloce (legata al mondo dei social), fresca e attuale potrebbe essere la chiave per la durata di questo media negli anni. Alibi Music& Spirits è stato il luogo ideale in cui farlo, un locale dove si respira aria di libertà e desiderio di innovazione. Fra ottime birre e personale molto alla mano, ci siamo sentiti a casa, sul divano a chiacchierare di radio e informazione. Gli ospiti stessi, con grande umiltà, si sono fermati con i fortunati partecipanti per parlare di radio, ambizioni e non solo.

 

Usciti alle 22:00 dal locale, ci dirigiamo per l’ultima volta verso Porta Genova per abbandonarci ai drink e alla musica live suonata al Bobino con WEPRO e compagnia.

 

Buona Music Week!!

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

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Davide ” Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

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