Nuova puntata di X Factor, con le solite due manches e la tematica disco al centro di ogni esibizione:
Mimì: si lascia schiacciare da “I will survive” di Gloria Gaynor. Con uno staging che la porta a passeggiare per il palco con una spada, senza mai risultare badass, e con un’intonazione non perfetta. Depotenzia molto il carattere trascinante del brano. 5.5
Patagarri: meno convincenti, sfavoriti dagli abissi che li distanziano da “Stayin’ alive” dei Bee Gees, riescono comunque a contaminare il brano di influenze jazz, nonostante gli espedienti strumentali siano molto trattenuti rispetto alle puntate precedenti. Rimangono interessanti anche dal punto di vista visivo, con scenografie alla Broadway e movenze comedy. 6+
Lowrah: partenza sottotono in “All that she wants“, firmata Ace Of Base. Si riprende vocalmente nelle strofe rappate. Sul palco nulla da dire, è la leonessa di questa edizione. Anche se qualche leziosismo vocale e qualche espressione caricaturale hanno reso l’esibizione al di sotto di quanto ci aspettavamo, visto il suo potenziale. 6.5
The Foolz: assoli e rock’n roll su “Hot stuff” di Donna Summer. Sono gli elementi con le strumentali più impattanti e dal facile ascolto. Nel rock commerciale, se avranno lo stesso gusto che stanno avendo nell’arrangiare i brani, potranno trovare sicuramente uno spiraglio per farsi notare. 7.5
Danielle: in estrema difficoltà con le tonalità di “Salirò” di Daniele Silvestri, alterna calante al crescente, riducendo anche le sue capacità di padroneggiare il palco. Si disperde in tante movenze, ma si vede che il focus era cercare una formula per intonare il brano senza mai riuscirci. Assegnazione sbagliata o, quanto meno, troppo prematura per il suo percorso. 4-
PunkCake: tutta la sensualità espressa nella graffiante “Do Ya think I’m sexy?” di Rod Stewart viene dissacrata e calpestata. Dai vestiti eleganti alla James Bond si finisce per uno staging con vestiti da suora, da cat girl e, addirittura, c’è spazio per un costume ghepardato, pezzo unico indossato dal frontman. Tanta forma, ma anche molta sostanza, perché di euro-disco è rimasta solo la canzone originale, dato che l’hanno rivisitata in chiave punk molto hardcore. 6
El Ma: molto più spigliata sul palco, cresce a livello di presenza. Ma nella scelta ritmica rimane ancora molto meccanica in “Hung up” di Madonna, non costruendo il crescendo trascinante che ci aspettavamo, data la sua confidenza con il mondo euro-music. 5.5
Lorenzo: molto intelligente l’inizio con i cori per dare dinamica e solennità alla sua “Non succederà più” di Adriano Celentano e Claudia Mori. Versione elegante chitarra e voce, che denota un certo gusto cantautorale. Facilitato da un brano più agevole e meno struggente dal punto di vista interpretativo, brilla nonostante sia distante anni luce dal genere-tema della puntata. 7+
Francamente: sempre più impavida, dopo Blanco porta “L’amour toujours” di Gigi D’Agostino. Coraggiosa nel non ridurre il tutto ad una versione acustica.
Apparentemente c’era il rischio del secondo flop consecutivo, ma sia l’arrangiamento che l’interpretazione molto disturbante, che ricrea un clima da danze delle streghe, si sono amalgamati perfettamente nel mondo dance-elettronico. 8-
Les Votives: ribaltano “You make me feel” in chiave rock, con tanto spazio lasciato agli assoli di chitarra elettrica e a strumentali in cui la batteria ne fa da padrona. A livello tecnico sono quelli più preparati e ben indirizzati verso un futuro discografico. 8
Danielle: cavallo di battaglia, a noi molto conosciuto, direttamente dalla puntata precedente porta “Lugano addio”. Sempre elegante, fermo e molto convincente a livello interpretativo, nonostante la difficoltà di far accedere emotivamente gli ascoltatori al brano. 6
El Ma: il suo cavallo di battaglia è “Talking to the moon“. Pur risultando calante soprattutto nell’attacco, con il vibrato convince e riesce comunque a rispettare il brano, pur avendolo sgonfiato d’intensità. 6-
Manuel: stenta ancora a far fare il salto definitivo a Mimì, con scelte che la mettono alla prova, ma al tempo stesso non la fanno emergere più di tanto. Sbaglia l’assegnazione a Danielle, mettendolo in difficoltà vocalmente con Daniele Silvestri. In questa puntata fa brillare a pieno solo i PunkCake. Molto corretto e autorevole nei giudizi, riesce sempre a cogliere sfumature artistiche invisibili agli occhi degli altri giudici. 6.5
Paola: tira i remi in barca, consapevole che il suo futuro è nelle mani della sola Lowrah. Commenta alternando spunti tecnici a consigli legati più al vissuto dei brani. Dimostra una grande esperienza e conoscenza nel commentare e dominare vari generi musicali. Non rischia praticamente nulla, assegnando a Lowrah un brano pienamente nelle sue corde. 7-
Jake La Furia: pungente, a tratti velenoso, con le frecciatine su alcuni concorrenti. Sta iniziando ad essere molto tattico. Sembra quello più interessato alla competizione, facendo delle scelte non legate alla crescita, ma alla sopravvivenza tipica della frenesia di un talent show. Il poco coraggio non ha pagato con El Ma per esempio, al contrario l’osare con Francamente ha portato a una standing-ovation. Speriamo che questo possa servire da lezione, in vista delle prossime assegnazioni. Il suo valore maggiore rimane la capacità comunicativa e il grande senso dell’umorismo nei commenti. 6
Achille Lauro: trascinante e magnetico. Il tormentone “senato” è già cult. Sta costruendo sempre di più la solidità artistica di ogni suo concorrente. Il rock a metà tra alternativo e main-stream dei Votives, il cantautorato elegante di Lorenzo e la confusione controllata Jazz dei Patagarri. Sta portando al massimo il potenziale di ognuno di loro, non rinunciando alla sperimentazione. 9
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.
Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.
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