Dopo lo straordinario successo dell’ultimo album “Nel caos di stanze stupefacenti” e del primo romanzo “Se non ti vedo non esisti”, Levante è approdata ieri sera, 23 Marzo 2018, al Teatro Metropolitan di Catania per celebrare il suo “Caos in teatro tour“.
Sono le 21.30 circa quando le luci del Teatro Metropolitan si spengono.
Inizia lo show. Davanti a noi una sala gremita con un pubblico giovanissimo, un telo trasparente con un cielo stellato e un’atmosfera intima, in totale contrasto con quella dei palasport. Qui nessuno spinge, urla o litiga. Si respira davvero una bella aria.
Poi appare una sagoma verde, quella di Claudia Lagona (in arte Levante) che con chitarra e voce intona le note del suo Caos (preludio). “Mi si legge in fronte il caos che ho dentro”.
All’improvviso una piccola porta si apre alle sue spalle.
È ora di partire per una meta ben precisa: le stanze stupefacenti dell’anima.
La cantante siciliana si mette a nudo, prende per mano il suo pubblico e lo guida in un percorso di auto esplorazione, fatto di fragilità, insicurezze e paure.
Ma si esibisce con serenità, femminilità e precisione perché, nonostante il titolo allusivo, non c’è nulla di caotico nel suo show, ma solo accuratezza per i dettagli: una scenografia ricca di visual e contributi speciali, un sestetto di musicisti ben distribuiti sul palco con tastiere, batterie, chitarre, violoncello, violino e contrabbasso, uno spettacolo degno di nota.
Nella scaletta troviamo canzoni introspettive, come La rivincita dei buoni, Farfalle, Le lacrime non macchiano e Finché morte non ci separi, ma anche hits più recenti e movimentate come Alfonso, Non me ne frega niente e Io ti maledico.
Il pubblico è entusiasta e apprezza rumorosamente, ma Levante si emoziona visivamente come una bambina davanti ai regali di Natale: ammette che gli applausi la imbarazzano ancora e che, questa sera, preferirebbe far parlare solo la musica. Sembra quasi un paradosso visto che, ormai, è abituata alle telecamere e al contatto col pubblico. Ma lei è così e viene amata proprio per il suo essere genuina e autentica. Poi però, a metà concerto, un piccolo “incidente” la costringe a fermarsi e scusarsi con estrema ironia:
Vi volevo ringraziare per bene, però ve lo dico sinceramente perché sono una persona che non sa nascondere niente. Mi stava cadendo il body. Scusate!
Si riparte con 1996 la stagione del rumore, Sbadiglio, Cuori d’artificio e Le parole che non dico mai. E qui abbiamo la conferma definitiva che Levante è un animale da palcoscenico: balla, si inginocchia, imbraccia la sua chitarra classica, suona diversi strumenti e canta senza fronzoli.
È una bravissima performer e non ha paura di mostrare la parte migliore di sé.
Nonostante l’intimità della location, il Caos in teatro tour è uno spettacolo di forte impatto: la scenografia di Filippo Rossi, giovane visual designer, proietta animazioni particolari, come farfalle, burattini di legno, diamanti colorati, visi, ombre dei musicisti, costruzioni architettoniche e germogli che avvolgono delicatamente Levante, come se fosse un tenero abbraccio.
Sulle note di Gesù Cristo sono io tutti, finalmente, abbandonano le comode poltrone per cantare a squarciagola e scatenarsi insieme alla loro beniamina.
Ma siamo già al bis e Levante, elegante e preziosa come il teatro che l’ha accolta, sfila in sala, sceglie una ragazza e la porta sul palco per dedicarle Ciao per sempre. Un gesto simbolico per abbracciare e ringraziare tutto il suo pubblico.
Si prosegue con Duri per sempre, un bellissimo momento acustico in cui Levante e la sua band mettono in risalto la loro complicità. Perché, nonostante le insidie della vita, un gruppo è per sempre. Ed è duro da battere.
Si finisce con Pezzo di me, uno dei tormentoni della scorsa estate (clicca qui per ascoltarlo), e Abbi cura di te.
È l’ora dei saluti: sul led appaiono i titoli di coda, un gesto speciale per ringraziare gli operatori che hanno lavorato e contribuito alla riuscita dello spettacolo. Sembra quasi che il concerto sia finito davvero, ma pochi minuti dopo Levante torna in scena e regala ai presenti il bis di Alfonso: un ottimo modo per salutare il suo pubblico e farlo scatenare un’ultima volta, prima di congedarlo.
Levante si conferma un’artista all’avanguardia, una giovane promessa della musica italiana e una ragazza ambiziosa che ha saputo regalare un concerto sofisticato ed emozionante.
Una donna che, nonostante il successo, è rimasta con i piedi per terra. Pur sentendo la necessità di osare e sperimentare nuovi sound per le proprie canzoni. Una piacevole scoperta.
Brava Claudia, continua così!
Si ringraziano Levante, l’ufficio stampa Metatron e l’agenzia Punto a capo per la disponibilità.
Caos (Preludio)
Alfonso
Diamante
La rivincita dei buoni
Farfalle
Io ti maledico
Le lacrime non macchiano
Finché morte non ci separi
Sentivo le ali
1996 la stagione del rumore
Sbadiglio
Cuori d’artificio
Le parole che non dico mai
Non me ne frega niente
Tutti i santi giorni
Le margherite sono salve
Santa Rosalia
Io ero io
Memo
Gesù Cristo sono io
BIS:
Ciao per sempre
Duri come me
Pezzo di me
Abbi cura di te
Alfonso
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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