Dopo aver conosciuto Marca (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo Joey Defeat, in rotazione radiofonica con il nuovo singolo “Resti uno schianto”, pubblicato lo scorso 21 Maggio. Conoscetelo meglio nella nostra intervista!
Joey Defeat, cantante, musicista e autore Italiano, nasce a Bologna il 9 Maggio 1995 e intraprende il percorso musicale all’età di 13 anni, come chitarrista. Continua a suonare in piccoli gruppi e si appassiona al canto, iniziando come seconda voce.
La musica per lui è una valvola di sfogo dalla quotidianità, il riparo nelle notti fredde: fa parte del suo mondo da quando era piccolo, lo ha aiutato nei momenti più duri della sua vita e lo ha accompagnato piacevolmente in quelli più belli. È l’ancora in cui si è aggrappato più volte tramite la scrittura, l’ascolto e lo sviluppo delle su canzoni.
La sua prima uscita risale al Marzo 2023 con la cover di “Lithium“ dei Nirvana e, ad un anno di distanza, esce il suo primo inedito “Falling”, un brano dal sapore metalcore e che meglio lo riflette, anche se non ama darsi un genere definito. Attualmente impegnato alla realizzazione di un EP, lancia in radio il 21 Maggio “Resti uno schianto” il suo nuovo inedito, già disponibile in digitale.
«Ciao, sono Joey Defeat, ho 29 anni e sono un cantautore. Non so darmi un genere definito perché sono fortemente convinto che farlo sia “limitante”, in quanto noi esseri umani non siamo solo una cosa, ma un insieme di tante cose che ci rendono ciò che siamo. Oltre questo, amo mettermi in gioco e sperimentare continuamente.»
«Nasco come chitarrista all’età di 13 anni ed inizio a suonare con piccoli gruppi, avvicinandomi piano piano verso il microfono, che temevo un sacco, ma che poi mi ha fatto sentire libero e compreso da chi mi ascolta. Partii come seconda voce, ma con gli anni decisi di formarmi nel canto perché non mi bastava più. Sentivo di voler dire qualcosa al mondo: avevo la necessità di comunicare qualcosa a qualcuno, di sentirmi compreso attraverso la forma d’amore più forte che si conosca, la musica, e mi sono impuntato fino a realizzare quello che, fino a qualche anno fa, era solo un sogno lontano. Ho iniziato a studiare in Hoop Music, continuando a scrivere i miei testi, le mie idee con la chitarra, e a portare avanti un lavoro che, inconsciamente, avevo iniziato da ragazzino, cercando però di migliorare non solo il valore tecnico, ma anche quello umano, crescendo e prendendo consapevolezza di cosa volessi fare. Ora sto continuando a lavorare i miei brani, con la speranza di far ascoltare la mia musica e le mie parole.»
«Questa domanda, in realtà, è complicata quanto bella. Diciamo che mi baso su quello che la vita mi ha offerto fino ad oggi: non sempre le cose sono andate nel verso giusto, e questo mi ha portato a fare scelte sbagliate, che solo dopo ho capito non essere giuste per me o per il dono che è la vita in generale. Tendenzialmente scrivo di notte, nei momenti di sconforto, quando la testa non mi lascia andare e metto per iscritto quelle frasi che mi ronzano nella mente: alcune canzoni restano esattamente come vengono fuori, a volte troppo dirette, mentre altre espongono un tema che può essere doloroso, ma che può aiutare qualcuno a sentirsi meno solo in un periodo buio. Per quanto riguarda la scrittura, è raro che mi faccia aiutare perché la reputo una cosa estremamente intima. Un brano che ho scritto in collaborazione con il mio amico MARCA è “Come si vive”, pubblicata il 25 Giugno su tutte le piattaforme e nei digital store, ma nelle future uscite c’è solo la mia penna.»
«”Falling” parla di un rapporto logorato con sé stessi, infatti metto in evidenza il dualismo che, a volte, mi affligge. La frase che descrive esattamente questo è “Non riesco più a credere in me stesso, tu fluttuavi ed io cadevo, non posso fermare tutto questo nemmeno se imploro”. Il brano, più in generale, si rivolge a chiunque sta vivendo una guerra interiore per dirgli “Hey, non sei solo, continua a lottare perché puoi farcela” e l’ho scritto in inglese perché ho sempre avuto riferimenti inglesi, soprattutto in questo genere musicale che è, tra l’altro, il mio preferito. Le mie band di riferimento sono i Linkin Park, i Bring Me The Horizon e i Falling In Reverse, tutte anglofone e con sonorità “pesanti”. In futuro chissà, potrei scrivere qualche altro pezzo in inglese. Come dicevo prima, non amo pormi dei limiti perché la cosa più importante è il messaggio che vuoi comunicare, al di là di tutto.»
«Più che un cambio di rotta, lo definirei “un altro lato di me”, un lato un po’ più intimo, infatti in questo brano racconto una storia che non è andata bene, un allontanamento, una rottura. Penso fosse il pezzo più giusto per essere il primo in italiano, sia perché è effettivamente il primo che ho scritto nell’ottica del mio progetto da solista, sia perché racconta una storia intima in cui quasi tutti si possono immedesimare, che rimanda a
determinati momenti della tua vita o che fa ripensare a delle frasi che avresti voluto dire a qualcuno, ma che non sei mai riuscito a pronunciare.»
«In realtà non so darti un’aspettativa numerica perché è un quesito che
non mi sono mai posto. Diciamo che il mio obiettivo è quello di arrivare al cuore di chi mi ascolta e farlo sentire un po’ più compreso, come avrei voluto sentirmi io nei momenti di maggiore difficoltà, però posso dirti che il brano sta arrivando più di quanto mi aspettassi e sta avendo un bellissimo riscontro. Non smetterò mai di ringraziare chiunque decida di sentirlo ed abbandonarsi a quelle parole e a quella melodia, nella speranza che questa canzone faccia bene a loro, quanto loro ne fanno a me.»
«Come accennavo prima, in questa canzone parlo di una persona che ha
fatto parte della mia vita in un momento durissimo, in cui tutto era fermo e non vedevo quella famosa “luce in fondo al tunnel”. Era diventata un appiglio a cui aggrapparmi nei momenti brutti, quando la tua testa continua a ripeterti cose come “ma che vuoi fare? Tanto sei un fallito e lo resterai per sempre, dove credi di andare?”, ma lei era lì, pronta ad ascoltarmi ed aiutarmi ad uscire da quelle “crisi”. Poi, un giorno, tutto questo finì e mi trovai solo con me stesso ad affrontare i miei demoni, e quello fu un momento così complicato che ancora oggi faccio fatica a descrivere: arrivai a toccare dei punti che mai avrei pensato di toccare, sia per ciò che racconto nel brano, sia per tutto l’insieme di cose che stavano succedendo in quel periodo della mia vita. Però mi ritengo fortunato ad essere qui a raccontare tutto questo, e sono fortemente convinto che se non avessi passato tutto quello che ho dovuto affrontare non sarei la persona che sono oggi.»
«Credo che il motivo sia intrinseco nell’essere umano: se non parliamo di una determinata tematica, allora non esiste. Però tutti, in fondo, ci sentiamo un po’ soli, altrimenti non avremmo questo ostinato bisogno di costruirci una rete sociale o di ricevere un abbraccio da chi ci ama, semplicemente non saremmo così perfettamente umani. Resto, però, convinto del fatto che sia un argomento da trattare, una caratteristica che non può essere ignorata perché quando questa sensazione inizia a farsi sempre più grande e a prendersi possesso di una persona, allora c’è un problema, e come tale va risolto per stare bene con se stessi. Dare consapevolezza del proprio essere dovrebbe essere un argomento da trattare sempre di più, soprattutto in un’era in cui la distanza è all’ordine del giorno, preferendo la vita dei social a quella reale.»
«Direi la salute mentale perché è oggettivamente fondamentale per vivere bene con se stessi. Sono fortemente contrario al maltrattamento degli animali e agli allevamenti intensivi, in quanto amo gli animali e purtroppo non possono difendersi da soli o sottrarsi da una vita di pene e torture.
Una cosa che mi sta tanto a cuore in questo preciso periodo storico, invece, è la pace in Ucraina: non mi addentro nel discorso perché non sono un politico e, attualmente, non mi interessa fare musica che parli di politica, ma mi auguro che venga trovato un accordo e che questa orribile situazione, che sta costando migliaia e migliaia di vite, possa cessare al più presto.»
«Come dicevo prima, ieri è uscito il mio nuovo singolo “Come si vive”, in cui tratto un altro tema molto intimo, il rapporto con uno dei miei genitori e le difficoltà di approcciarsi a questa vita. Dopodiché seguiranno altre uscite a cui sto già lavorando, ma che tratterò passo dopo passo sul mio profilo Instagram @joey_defeat.
Per quanto riguarda il tour, al momento non ho nulla di programmato, ma sto lavorando nell’ottica di uscire al più presto con una band e suonare i miei pezzi in giro, anche per questo vi consiglio di seguire il mio profilo Instagram, in cui aggiornerò tutte le date future. Ci siamo quasi, ma vorrei essere sicuro di portare qualcosa di fatto bene con i musicisti giusti.»
«Come dicevo prima, oggi sono così, ma in futuro chissà quante cose cambieranno e su che stili deciderò di andare. Una cosa, però, resta certa: la musica di Joey Defeat andrà sicuramente avanti e mi auguro che possa essere una carriera piena di cose belle.»
«Secondo me la musica è fondamentale per l’essere umano, ci fa
provare emozioni forti. Facendo un esempio molto pratico, basti pensare a quando vai al concerto del tuo artista preferito: quante emozioni riesci a provare in 2 ore di musica? Tantissime e fortissime, dalla sua hit allegra alla canzone più intima e intensa, che tocca punti della tua anima in cui nessuno arriva. La musica è magica, è emozione allo stato puro ed è assolutamente fondamentale. Ci accompagna sempre e non solo ti guarisce dalle cicatrici, ma ti rigenera completamente. Tutto ciò è bellissimo e magico al contempo!»
«Tanto, ma lo è tutti i giorni perché questa è una scelta che ti cambia la vita, è una decisione su cui devi lavorare con costanza e determinazione, ma ad oggi posso dire di avere un fantastico team che mi sostiene e mi aiuta in ogni cosa. Infatti ne approfitto per ringraziare il team di Hoop Music, perché senza loro sarebbe stato ancora più difficile iniziare
questo cammino.»
«Posso dirvi che dopo “Come si vive”, disponibile da ieri, 25 Giugno, su tutte le
piattaforme ed i digital store, c’è da aspettare Settembre perché arriverà qualcosa che mi farà tornare sulla mia vena un po’ più rock. Seguitemi su Instagram per scoprire tutto!»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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