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“Rosa dei venti”, la recensione del nuovo album di Gaia
Rosa dei venti recensione album Gaia

“Rosa dei venti”, la recensione del nuovo album di Gaia

“Rosa dei venti” è il nuovo album di Gaia. Dopo un Festival in piena comfort-zone, Gaia stravolge la sua produzione cercando un ibrido fra gli istinti sudamericani e il desiderio di sperimentare nel mondo elettronico:

 

Beijo: intro convincente, su una base spirituale vengono registrate le voci degli affetti di Gaia, che le indicano la via, quella della libertà. Il manifesto del disco indica una produzione più libera e vera che non sia dipendente da una moda musicale. Un ottimo punto di partenza. 7

 

Fumo blu: suoni distorti e disturbanti per nascondere, però, la matrice molto urban presente sia nel testo che nel linguaggio proposto. La vita da star che viene affogata dentro il fumo blu, rappresentazione di uno dei tanti eccessi. Delle belle premesse dell’intro si è già perso tutto, dato che delle sonorità e della firma di Gaia in questo brano non sembra esserci nulla. 4

 

Addicted: non abbastanza sfacciata per essere Drum And Bass, ma nemmeno abbastanza catchy per essere pop. La canzone si ferma a metà e il risultato è mediocre. Il featuring con Guè con le sue barre slegate dal resto della canzone, peggiorano la resa di uno dei tanti brani sulla dipendenza. 3

Chiamo io chiami tu: il brano sanremese che non ci ha mai definitivamente convinto, paradossalmente è tra le proposte più credibili della tracklist. Latina, leggera, senza troppe pretese di grandezza, parla del continuo stuzzicarsi in amore, facendo notare come l’assenza spesso sia un ottimo modo per essere presenti. 5+

 

Rosa dei venti: il brano che da il titolo al disco riesce a fare da paciere fra l’elettronica e la musica latina. Senza una vera direzione, fra ansie e scelte difficili, Gaia riesce a riprendere il controllo di sè stessa paragonandosi alla rosa dei venti. 6

 

Maratona: con continui occhiolini al mondo dell’elettronica, lo storytelling racconta di una festa e di una notte brava che assomiglia più a una maratona che a uno sprint. 4

Ti fidavi: gioca l’asso con il featuring con Capo Plaza, ma il risultato è di molto sotto le aspettative. Pezzo urban che dice poco di nuovo rispetto al tema della fiducia usata male in amore. 4

 

Bulletproof: con la dizione che sembra pescata da un album di Leon Faun, Gaia si appoggia sul riverbero, sull’autotune e sul vocoder per rendere abbastanza metallica e disturbante la voce. Passaggi confusionari portano, addirittura, a una strofa in francese decontestualizzata, complicando eccessivamente un testo che, in realtà, è l’ennesimo modo per parlare di un rapporto passionale. 3-

 

Twin flames: un pezzo in cui, quantomeno, si ritrova Gaia a livello sonoro. Tra urban e pop sudamericano, il ritmo trascina mentre si parla di passione fra due fiamme gemelle che si scontrano, ma si vogliono continuamente. 5-

Moon veleno: in un disco confusionario, in cui non si capisce davvero che suoni si vogliano proporre, per paradosso colpisce maggiormente una ballad semplicissima. Una buona melodia e un testo introspettivo sulla solitudine, che emerge sotto la luna, valorizzano la bella voce della giovane italo-brasiliana. 6-

 

Rj: con la nuova stella emergente Lorenzza, il brano si esprime con l’elettronica, ma è una dedica al Brasile. Terra natìa che provoca malinconia per la lontananza, ma che nel vissuto e nelle emozioni risulta essere invece molto vicina, con le storie delle due artiste che si intrecciano. 5

 

Cicatrice: testo molto potente sulla considerazione della donna in amore, spesso relegata a mero desiderio sessuale. Vari rapporti disfunzionali provocano continue cicatrici e pensieri suicidi. A dare maggiore valore al brano ci pensano le influenze electro house della produzione palesemente ispirata a Stromae. 7+

 

Vento: il duo della serata cover del Festival, Gaia e Toquinho, chiudono il disco con una canzone che sembra essere una vera e propria outro per mettere un punto esclamativo al concept del disco. Con le vibes di una ballata francese, si parla della vita che, proprio come il vento, ondeggia fra gli alti e bassi legati all’amore, ai ricordi e alle ansie esistenziali. 6-

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Letargo” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

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Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

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