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Generazione Zeta

“Ragazzo di giù”, la recensione del nuovo album di Rocco Hunt
Ragazzo di giù recensione album Rocco Hunt

“Ragazzo di giù”, la recensione del nuovo album di Rocco Hunt

Mercoledì 16 Aprile siamo andati ad assistere a un evento unico alla Stazione Centrale di Milano. Nella Sala Ex Deposito Bagagli abbiamo presenziato all’anteprima del nuovo album di Rocco Hunt, dal titolo “Ragazzo di giù”.

 

Dopo aver fatto gli accrediti, alle 12:30 è iniziata ufficialmente la conferenza stampa per presentare il progetto. Non è una casualità la scelta della stazione, posto dove i ragazzi meno fortunati hanno passato la maggior parte della loro giovinezza. Da questa location parte il concetto del disco, dedicato alle difficoltà nell’età della formazione per un ragazzo del sud. Tuttavia nell’album ci sono diversi concetti di valore: dalla denuncia, al patriarcato, passando per la critica allo stato troppo assente per il meridione. C’è, però, anche molta introspezione, dato che sono presenti diverse ballad d’amore.

 

Una volta terminata la serie di domande ed esaurito un breve showcase con qualche pezzo fatto nella sua dimensione live, abbiamo ascoltato l’album nella sua versione registrata. Ecco la recensione di “Ragazzo di giù” dopo l’anteprima:

Aria Nova: il senso d’oppressione espresso in un pezzo cupo e crudo. Una terra che schiaccia e porta un giovane ragazzo a volersi allontanare per scoprire posti nuovi e vedere nuovi orizzonti. 5-

 

Ragazzo Di Giù: rappato serrato in italiano, per raccontare la sensazione di un ragazzo che si è fatto da solo. Anche raggiunto il successo, la sensazione di non essere appagato porta un ragazzo di giù a sentirsi sempre in sfida con sé stesso. 6

 

Mille Vote Ancora: il brano sanremese che non ha lasciato il segno come si sperava. Nonostante qualche guizzo interessante relativo ai ricordi d’infanzia in cui si riesce a trovare la felicità anche nei momenti più difficili, il brano è musicalmente troppo anonimo, declinabile alla maggior parte delle hit-urban dell’ultimo periodo. 4.5

Bonafortuna: si tocca anche l’attualità, parlando del coraggio di donne forti. L’ignoranza degli abusi dell’uomo vengono combattuti dalla tenacia e dall’orgoglio delle donne. 6-

 

Sulo (tonight): un amore che ci lascia con il cuore infranto. È un classico brano, malinconicamente romantico, sulla fine di un rapporto, che ha il pregio, però, di prendere forma su sonorità afro-mediterranee. 5-

 

Chiu’ Bene ‘E Me: dopo un buon piano-voce molto intimo, il pezzo esplode ritmicamente nelle sonorità della trap napoletana. Irama si snatura fin troppo, cantando in napoletano insieme a Rocco Hunt, per descrivere un amore cupo, che si logora nella mancanza. 5

Ragazzo di giù recensione album Rocco Hunt

Demone Santo: il sud nelle sue bellezze e contraddizioni. Ricco di patrimoni naturali, ma anche di povertà e degrado. Rocco Hunt lancia un’invettiva contro lo stato, citando la strage di Scampia. Critica una politica ipocrita che fa le condoglianze e piange lacrime fasulle, ma poi nel concreto non fa nulla. 7-

 

Cosa Ti Amo A Fare: sperimenta nel country, dando freschezza a un disco per ora molto denso e malinconico. Il ritmo trascina e si parla di un amore che, pur essendo vero, a volte nei suoi litigi lo si vorrebbe maledire. 6.5

 

Giura: si ibrida il pop all’urban, con la collaborazione insieme a Gigi D’Alessio. La strada e l’animo partenopeo sono al centro del brano. 4-

Ragazzo di giù recensione album Rocco Hunt

Domani Chissà: le metafore marittime colorano questa ballad scritta da Olly, Jvli e Rocco Hunt. Il tema è un grande classico del cantautore genovese: l’incertezza del futuro che accomuna molti giovani. A metà fra malinconica e leggera, la sensazione del non sapere quale sarà il domani è adrenalinica come un tuffo dalla scogliera. 5+

 

Fratmo: con BabyGang e Massimo Pericolo, si parla di fratellanza e di senso di appartenenza. Con molti fratelli che se ne sono andati e altri che, invece, sono rimasti, il pezzo ibrida la drill UK alle vibes West Coast. 4-

 

Spero Che Dio Non Me La Porti Via: una delicata ballad sul desiderio umano, l’immortalità delle emozioni. Un’utopia, ma anche una bella culla. Ciò che non si vuole abbandonare è tutto ciò che nasconde la felicità. Dall’amore per una donna a quello per la famiglia. Dallo stupore per un cielo stellato a quello per i vicoli di Napoli. 8

Primm’ De 30: l’autocelebrazione dei 30 anni, uniti ai consigli da dare al figlio per non commettere i suoi stessi errori. Un percorso di vita che ha portato Rocco Hunt a diventare uomo. 5

 

‘A Notte: ultimo inedito prima di lasciare la chiusura alla cover tributo a Pino Daniele su “Yes I Know My Way” con Clementino. Il ritratto è notturno, rifugio dei più giovani che cercano una strada, ma anche luogo dove ricordare il proprio dolore. Rocco Hunt si spoglia, parlando dei rimorsi causati dall’impotenza contro la malattia del nonno. La parte finale, invece, è una poesia scritta dal rapper, ispirandosi alle letture di Eduardo De Filippo. 6-

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

Scritto da: Davide Gazzola

Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker. È un membro del team di Pillole di Musica Pop, anche se per definizione non si sente un “esperto”, ma semplicemente un “ossessionato” del Pop.

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Davide ”Koda” Gazzola è un giovane appassionato di musica e aspirante speaker.

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