Dopo avervi segnalato Lobe (cliccate qui per rileggere l’intervista), oggi vi presentiamo VDV, attualmente in rotazione radiofonica con “1+1=3”, il suo nuovo singolo. Conoscetela meglio nella nostra intervista!
Veronica Del Vecchio, in arte VDV, è nata e cresciuta a Zibido San Giacomo (Mi) e vive a Cernusco Sul Naviglio (Mi). Veronica è una rapper emergente, le cui radici affondano nel mondo del rap, ma con uno sguardo rivolto alla tradizione cantautorale italiana.
La sua musica esplora a fondo l’animo umano, cercando di restituire un significato profondo e autentico in un’epoca dominata dalla superficialità. I suoi testi sono un viaggio verso la riscoperta della profondità e dell’autenticità, caratteristiche che contraddistinguono le grandi storie e che VDV intende portare nella scena musicale contemporanea.
Dopo l’esordio con “Spara bambina”, VDV è tornata in scena con “1+1=3”, il suo nuovo singolo, disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 4 Aprile 2025 per AltaVibe Music.
«Ciao a tutti, è un piacere essere qui con voi. Io sono Veronica Del Vecchio, in arte VDV, ho 29 anni e amo scrivere.»
«Ho iniziato a scrivere poesia da piccola. Poi, nell’adolescenza, ho unito la poesia alla musica ed è così che è nata VDV.»
«Se parliamo di cantautorato i miei modelli artistici sono senza dubbio Guccini, De André, Battisti. Se guardiamo agli artisti di oggi Caparezza.»
«Sono una persona che tende ad essere controcorrente, quindi difficilmente mi addentrerei in un’esaltazione narcisistica del mio ego. Credo che la vera esistenza intellettuale si trovi nell’esplorazione di dinamiche umane più universali, nelle fragilità condivise e nei percorsi di crescita che trascendono la singolarità autoreferenziale. Per questo non potrei mai parlare del mio ego.
Il concetto di “strada” nel rap viene usato continuamente. Le droghe sono un altro tema che sono certa non affronterei mai.»
«Fortunatamente sta piacendo molto. Non tutti sapevano cosa fosse la sinergia, ovvero 1+1=3, ed è bellissimo aver insegnato qualcosa.»
«L’amore malato e la forza delle donne.»
«Catartico e, al contempo, profondamente impegnativo.
Catartico perché permette di dare voce a quelle zone d’ombra che, spesso, rimangono inespresse, oltre che in grado di trasformare il dolore in parole, e la fragilità in forza comunicativa.
Profondamente impegnativo perché richiede un atto di coraggio interiore. Mettere a nudo la propria vulnerabilità significa esporsi.»
«Lui è stato favoloso. Gli ho dato il testo in mano e lui è stato capace di tramutare tutto ciò che era scritto in immagini.
Ecco un’altra volta che l’1+1=3.»
«Sì, purtroppo mi è capitato di sentirmi un’estranea nella mia stessa ‘casa’. È strano, come se le persone che dovrebbero starti vicino creassero delle zone d’ombra che ti fanno sentire fuori posto, quasi invisibile.
Io sono dell’idea che niente è più casa delle tue emozioni. Se ti senti triste e ti guardi allo specchio, lui ti guarderà triste, mentre se ti senti felice e ti guardi allo specchio, lui sorriderà.
È veramente difficile, invece, staccarti da quei rapporti che ti stanno stretti. Mi piace fare una metafora con un paio di jeans che ti calzano stretti: continui a metterli nonostante ti stiano male e ti stringano troppo.»
«La forza dell’unione. La perfezione nell’imperfezione.»
«Ogni volta che scrivo o tratto un tema “doloroso” trasferisco le ferite su un foglio di carta. Quindi sì, posso dire di sentirmi guarita dalle ferite del passato. Ho trovato i miei 3 (amico/a, mamma, papà, fidanzato/a, sorella/fratello).»
«Sicuramente scendere in empatia con tutte le persone che hanno vissuto un’esperienza simile.»
«La vedo sempre più frammentata, sai? Meno grandi poteri centrali e più una miriade di piccole scene e generi che convivono.
La scena emergente emergerà, scusate il gioco di parole. Credo che vedremo sempre più gente cercare qualcosa di vero, di non omologato.»
«Sì, sono davvero contenta di come stia andando. Sai, la cosa che mi sta più a cuore è che la gente ascolti davvero la musica, non che la senta e basta, come un sottofondo. Voglio che si prendano un momento per capire cosa c’è dentro, le emozioni che ci ho messo, il significato che volevo dare alle parole e alle note. Per me, il testo è proprio il cuore di tutto quello che faccio, è il modo in cui spero di arrivare dritto all’anima di chi mi ascolta.»
«Vorrei che chi pensa a VDV si immagini un mondo dove la curiosità è la forza trainante, dove i soldi non dettano legge, ma è la conoscenza a contare davvero. Un’utopia, forse, ma il desiderio di un mondo così è ciò che spero rimanga.»
Rosaria Vecchio, creatrice di Pillole di Musica Pop, un piccolo spazio per gli amanti del pop, dove poter parlare di musica a 360°, senza particolari limiti o censure.
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